giovedì 21 aprile 2022

Il libro che mi ha cambiato la vita

 

Un viaggio tra i libri più significativi che abbiamo incontrato



Lisa Ceccato

 

I libri ti sfiorano l’anima e, a volte, se non fai abbastanza attenzione, rischi che te la rubino, te la sfilino via dal corpo senza che tu te ne accorga. Un libro può risvegliarti, scoprirti, tirare fuori da te emozioni che non sapevi di avere, generare sorrisi e lacrime che non sapevi ti appartenessero, o che non pensavi avresti mai speso per un libro. I libri sono un insieme di pagine che alle volte possono diventare un rifugio, una casa, un luogo dove non sentirsi soli, un posto dove essere accettati, dove si impara a crescere, ad amare, a non giudicare. La delicatezza con cui un libro può entrare nel cuore è invisibile e silenziosa. Ed è proprio questo ciò che hanno fatto a me le storie racchiuse dentro quelle pagine: mi hanno risvegliata da un silenzio che mi aveva portata a non sentirmi più me stessa nel mondo, e i personaggi che mi hanno accompagnata pagina per pagina, storia per storia, mi hanno dato un coraggio che mi ha permesso di migliorare me stessa e ciò che faccio nella vita.

Ogni lettore ha un libro che si porterà sempre nel cuore: si è insidiato dentro l’anima, senza chiedere il permesso, e le emozioni provate durante la lettura sono diventate il suo pane quotidiano.

“Respira Roma, Lewis, domani sarà già diversa, domani ci sarà anche il tuo odore, fra cento anni lo sentiranno ancora, qui nulla si perde” - tratto da Come anima mai, di Rossana Soldano. Ed è grazie a questo romanzo se oggi credo un po’ di più all’amore, grazie a lui se credo che l’amore sia possibile anche se proibito, durante una guerra e durante un periodo storico nel quale essere ciò che si vuole non è possibile. I libri ti cambiano la visione della vita ed è proprio per questo che ho voluto scoprire se ad altre persone i libri hanno fatto del bene.

Prima testimonianza, Martina:

I libri che mi ha cambiato la vita, strano ma vero, sono quelli della saga di Twilight di Stephenie Meyer perché sono stati i primi che ho letto, a 14 anni. Mi ha fatto appassionare tantissimo alla lettura quindi, da quel momento in poi, è cambiato il modo in cui vedevo le cose, perché ho iniziato ad apprezzare qualcosa che prima non apprezzavo. Mi ricordo che non riuscivo a smettere di leggerlo e volevo continuare anche se non avevo gli altri volumi. Addirittura mandai mio padre in libreria disperata, perché non potevo aspettare. Quando l’ho finito ero talmente innamorata del protagonista (Edward) che ho iniziato a pubblicare sue foto su tutti i miei social. Ne ho un bel ricordo, e penso sia stato un bene averlo letto!”


Seconda testimonianza, Chiara:

“Il libro, o meglio saga, che ha cambiato la mia vita e la mia visione del mondo è Outlander di Diana Gabaldon, La Straniera è il primo libro. È un fantasy storico, ma di fantasy c’è giusto qualche sfumatura che serve a spiegare l'impossibilità di alcuni avvenimenti.

Immaginate se al giorno d'oggi venissimo catapultati nel diciottesimo secolo, come vi sentireste? Come reagirebbe il vostro cervello? Vi sentireste spaesati, la mente andrebbe in fumo, verrebbe ottenebrata dal panico. Eppure Claire, la protagonista, probabilmente una delle donne più coraggiose incontrate nei miei romanzi, è andata avanti, ha lottato, ha combattuto, si è fatta valere e con un pizzico di fortuna ha trovato il suo vero posto nel mondo, e io con lei.
Questa saga è piena di cultura, di usi e costumi delle comunità rurali scozzesi e non solo. Tutto questo mi ha permesso di appassionarmi al filone della cultura scozzese fin ai suoi antipodi della cultura celtica: ho scoperto tante leggende e miti e continuo a scoprirli, rivelando in questo modo anche me stessa.”

Terza testimonianza, Valentina:

“Il romanzo che mi ha cambiato la vita è Tenebre e ossa di Leigh Bardugo, non tanto perchè sia un capolavoro universale, anzi oggettivamente non è nemmeno uno dei libri migliori che io abbia letto. Ma, come solo i libri sanno fare, ha parlato alla mia anima. Mi ha spinta a riprendere in mano la mia vita dopo un periodo veramente devastante, in cui avevo perso completamente fiducia in me stessa.

"Chiamai e la luce rispose" dice la protagonista a metà del libro. Quando l'ho letto la prima volta sono scoppiata a piangere, perchè mi sono rivista in quella ragazza sfinita e delusa da tutti. Anche io come lei nascondevo parti di me per piacere agli altri, anche io cercavo sempre di dire la cosa giusta per non contrariare nessuno.
Tenebre e ossa mi ha spinta a chiudere con delle persone e con dei progetti che mi avevano risucchiata e a scommettere su me stessa, sulla lettura e sul mio progetto, per ora credo di aver fatto la scelta giusta.”

Quarta testimonianza, Veronica:

“Credo che uno dei libri che mi abbia colpito di più ( sia nel vedere che percepire le cose ) sia stato Se questo è un uomo di Primo Levi, ma anche la biografia di Nelson Mandela. Più che cambiare la vita però mi hanno solo lasciata in sospeso. Mi hanno lasciata spiazzata e in qualche modo indaffarata a cercare di razionalizzare ciò che avevo letto. Penso che il vuoto che si ha mentre si legge Se questo è un uomo sia piuttosto comune e credo proprio che fosse una delle intenzioni principali che l’autore ha voluto tramettere al lettore. Detto ciò, non ha stravolto il mio modo di pensare, solo di vedere alcune cose. Ora che ci penso anche la biografia di Martin Luter King mi ha colpita molto, soprattutto le poesie che scriveva da piccolo.”

I libri, per molte persone sono indispensabili, fondamentali: togliglieli e sarà come togliere a un goloso il cibo, a un lussurioso l’amore, o a un avaro tutte le sue ricchezze. Non sarà possibile per loro continuare a vivere serenamente.

“È sciocco pensare che si debbano leggere tutti i libri che si comprano, come è sciocco criticare chi compra più libri di quanti ne potrà mai leggere. Sarebbe come dire che bisogna usare tutte le posate o i bicchieri o i cacciavite o le punte del trapano che si sono comprate, prima di comprarne di nuove. Nella vita ci sono cose di cui occorre avere sempre una scorta abbondante, anche se ne useremo solo una minima parte. Se, per esempio, consideriamo i libri come medicine, si capisce che in casa è bene averne molti invece che pochi: quando ci si vuole sentire meglio, allora si va verso "l’armadietto delle medicine" e si sceglie un libro. Non uno a caso, ma il libro giusto per quel momento. Ecco perché occorre averne sempre una nutrita scelta! Chi compra un solo libro, legge solo quello e poi se ne sbarazza, semplicemente applica ai libri la mentalità consumista, ovvero li considera un prodotto di consumo, una merce. “Chi ama i libri, sa che il libro è tutto fuorché una merce”, Anonimo.

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