lunedì 19 maggio 2025

Sbagliare è umano, ma oggi sembra un crimine

 



“Il più grande errore che si possa fare nella vità è quello di avere sempre paura di farne uno”

di Khady Diaw

13,8 miliardi di anni fa il Big Bang diede vita all’universo.

Da lì, una catena infinita di tentativi, errori e trasformazioni che hanno portato a ciò che oggi conosciamo: la Terra, la vita, tutti noi; in un mondo pieno di incognite.

Basta solo guardarsi attorno: tutto ciò che ci circonda è frutto di una serie di errori. Eppure se un tempo sbagliare era concesso, oggi sembra essere finito sotto processo.

Come se la nostra vita fosse già stata scritta e noi dovessimo solo recitarla senza intoppi.

Non è tanto l’errore a spaventare ma ciò che esso può dire su di noi, come se un singolo errore ci potesse raccontare.

Se sbagli in un compito vieni visto come quello stupido, se sbagli in una relazione sei visto come il cattivo, se sbagli al lavoro vieni visto come l’incapace e se non sbagli vieni visto come quello perfetto.

Ma ora, parlando onestamente, chi è che non sbaglia? Di Arcangelo Gabriele ce n'è solo uno.

La domanda dunque sorge spontanea: perchè allora in un mondo pieno di sbagli si ha comunque paura di sbagliare, come se l’unico errore imperdonabile fosse proprio il nostro?

Perché viviamo in una società che ci insegna di avere paura.

La paura di sembrare deboli, di non essere all’altezza, o peggio, di non essere “abbastanza”.

La verità però è che spesso ci dimentichiamo che imparare dagli errori è più importante di non fallire.

La paura di sbagliare ci blocca ancora prima di cominciare, di buttarci a capofitto, impedendoci così di sperimentare e rischiare, rimanendo nella nostra monotonia.

Cresciamo con l’idea che tutto debba riuscire al primo tentativo, come se non ne esistessero altri.

Tuttavia basta solo guardare indietro nella storia, molti nomi ci sono noti ma non si pensa mai che prima di arrivare al successo hanno fallito varie volte.

Basta solo pensare a:

       Thomas Edison- impiegò oltre mille tentativi prima di inventare la lampadina.

Gli dissero che aveva fallito mille volte e lui rispose: “Non ho fallito, ho solo trovato mille modi che non funzionano”.

       Micheal Jordan- fu scartato dalla squadra di basket del liceo ma questo non lo arrese. Anni dopo disse: “Ho fallito più e più volte nella mia vita ed è per questo che ho avuto successo”.

       Walt Disney- fu licenziato da un giornale perché “mancava di immaginazione”, i suoi primi studi fallirono eppure poi creò il mondo Disney.

 

E noi? Al primo errore molliamo e appena vediamo qualcuno farcela attribuiamo tutto alla “sorte”, alla “fortuna”.

Ma forse dovremmo uscire da questa concezione e iniziare a prendere esempio da chi mai ha mollato e lasciare che i nostri singoli errori ci costruiscano, giorno dopo giorno, la strada per il successo.

Iniziamo a cambiare il nostro punto di vista, vedere un fallimento come occasione per diventare più forti, per imparare e per metterci in gioco.

In questo mondo pieno di incognite poche sono le cose certe, e una certezza è che sbagliare non è la fine, ma l’inizio di qualcosa di vero.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento