domenica 18 maggio 2025

Un’allucinazione che condiziona la vita, il sogno

 


Da Freud a Jung, l'attività onirica vista da chi l'ha scoperta e studiata.


di Sofia Martini

 

I sogni sono uno degli aspetti più importanti ed affascinanti che caratterizzano la nostra mente. Ognuno di noi la notte sogna, anche se molto spesso la mattina dopo non ne ricorda il contenuto. Oltre a tali sogni che si definiscono “bianchi” , ne esistono di diversi tipi: normali, gli incubi e i sogni lucidi; questi ultimi avvengono quando ci si rende conto di sognare. Tutti possono manifestarsi mentre una persona dorme, ma secondo gli scienziati dell’Università giapponese di Tsukuba le persone sognano di più nella fase REM (Rapid Eye Movement). Nella storia della psicologia il sogno è stato trattato e approfondito da diversi studiosi.  Freud, neurologo e psicoanalista, fondatore della psicoanalisi, analizza in particolare modo i sogni in quanto “via maestra per la conoscenza dell'inconscio". Contrariamente alla percezione che definisce il sogno un’allucinazione, che avviene in assenza di un reale stimolo fisico, Freud ritiene che lo stesso sia un prodotto del vissuto individuale di una persona e delle “spinte” dell'inconscio, che necessitano di essere interpretate.

Interpretare un sogno significa risalirne al contenuto onirico manifesto, ovvero ciò che una persona si ricorda appena sveglia, e al contenuto onirico latente, quindi i pensieri che lo generano. Interpretare significa anche ripercorrere il lavoro onirico svolto dalla mente che traveste e modifica, tutti quei contenuti “proibiti” alla coscienza poiché potrebbero essere traumatizzanti per noi stessi, compresi gli incubi e i brutti sogni. La mente, ad esempio, aggiunge una persona in più al sogno oppure ne cambia il luogo.

Il sogno, secondo Freud, è quindi l’appagamento deformato di un desiderio rimosso, che può perfino avere origini dall’infanzia; il compito dello psicoanalista è capire tale ricordo, tale desiderio. 

Un altro importante psicoanalista, che analizza i sogni, é Jung.

Jung pensa che essi siano messaggi dell'inconscio, ovvero un ponte tra il conscio e l’inconscio, e che abbiano una funzione compensativa, mettendo così  in luce le nostre emozioni e quegli aspetti della personalità trascurati. Secondo lui essi non sono casuali, ma hanno un significato profondo.

I sogni sono simboli e usano il linguaggio dell’inconscio, tra essi emergono gli archetipi, cioè quelle immagini e quei simboli che sono presenti in ognuno di noi e hanno il potere di condizionare il comportamento individuale.

Jung individua quattro archetipi della personalità: la persona, l’anima e l’animus, l’ombra e il Sè.

La persona é la maschera sociale che un individuo indossa quando interagisce con gli altri; l’anima e l’animus sono le corrispettive parti femminili e maschili presenti in ognuno di noi, indipendentemente dal sesso; l’ombra rappresenta gli istinti che l’educazione tende a reprimere; il é la realizzazione della personalità.

Jung spiega anche il processo di individualizzazione, dove si raggiunge e integra il sé unitario e armonioso. Egli individua diverse tipologie di sogni: compensatori, prospettici, riduttivi e reattivi. I primi agiscono quando c’é uno squilibrio tra conscio e inconscio,  quando é necessario mettere in evidenza aspetti della psiche trascurati. I sogni prospettici  anticipano eventi futuri e indicano all’individuo che strada prendere. I sogni riduttivi si manifestano su coloro che nella vita sono iper-adattivi, ma poi devono confrontare il proprio sé ideale con il sé reale. Gli ultimi invece riproducono le esperienze coscienti, come i sogni post-traumatici ed aiutano a scaricare le emozioni.

Riuscire a sognare tranquillamente la notte è importante. Ciò significa dormire bene e poter trascorrere una giornata a scuola in serenità con efficaci ricadute sull’apprendimento scolastico e sulla motivazione. Essere riposati permette infatti  di  poter seguire positivamente le lezioni, aumenta la concentrazione, favorisce un buon rendimento scolastico, accrescendo la memoria. Oltretutto un sogno, se compensatore, motiva qualsiasi studente a dare il meglio di sé di fronte ad un compito  poiché si verifica nella realtà ciò che ha sognato durante la notte.

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