di Arianna Bonaglini
Nel mondo dello
sport il fair play comprende: aiutare un avversario in difficoltà (anche a
costo di perdere un vantaggio), accettare le decisioni arbitrali (anche se sfavorevoli
per la propria squadra), evitare di trarre vantaggio con comportamenti
scorretti verso gli avversari e infine il rispetto di TUTTI
(avversari,arbitri,allenatori e naturalmente i propri compagni di squadra).
Per me questa
parola può essere utilizzata anche al di fuori del mondo dello sport, essendo
che questi valori sono molto importanti, non solo per far sì che il gioco si
svolga nel migliore dei modi ma anche per vivere come un cittadino civile e rispettoso
degli altri.
Attraverso il
movimento, i ragazzi imparano a conoscere i propri limiti e potenzialità, a
collaborare e a gestire le emozioni; inoltre partecipare ai giochi di squadra
promuove la socializzazione.
Nonostante i
numerosi benefici, però, l’educazione fisica nelle scuole italiane presenta
diverse problematiche legate alle ore dedicate allo sport che spesso sono
limitate, alle strutture inadeguate e alla motivazione degli studenti che
spesso manca.
In conclusione
lo sport a scuola non dovrebbe essere visto come un momento secondario, ma come
una parte essenziale del percorso educativo dove si rafforzano i legami sociali
e si trasmettono valori fondamentali come il rispetto.
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