La salute nella terra dei pfas
La nostra classe 3^CU del Liceo Don Giuseppe Fogazzaro ha preso
parte al Progetto “La salute nella terra dei Pfas”, che si è sviluppato in
diverse fasi:
· presentazione del Progetto da parte del docente di scienze
naturali ( prof. Ruaro) e del docente di religione cattolica ( prof. Maule) ed
informazione relativa alla conoscenza dell'azienda Miteni e del problema
PFAS
· incontro il 09/02/2022 con degli esperti del gruppo educativo
“Zero Pfas” del problema trattato
· suddivisione della classe in 4 gruppi per realizzare dei
questionari con i cui dati poter valutare la conoscenza e percezione del
problema a livello sociale
· stesura del testo espositivo ( prof.ssa Berto)
·
incontro online di restituzione del
07/04/2022
I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono dei composti chimici
utilizzati in campo industriale a partire dagli anni '50 per rendere prodotti
come tessuti, carta e rivestimenti di contenitori per alimenti resistenti
all'acqua e ai grassi, ma anche per produrre pellicole fotografiche, schiume
antincendio e detergenti per la casa. Queste sostanze, a causa delle loro
proprietà, come la stabilità termica e chimica, sono resistenti ai processi di
degradazione presenti in natura; a causa di uno smaltimento non corretto di
tali sostanze, esse si sono accumulate nell'ambiente e in particolare nelle
acque, entrando così a fare parte degli ecosistemi e della catena alimentare
degli esseri viventi, compreso l'uomo, per il quale risultano tossiche se
presenti nel sangue ad alte concentrazioni.
I PFAS si possono trovare in molte situazioni che ci circondano,
dagli utensili da cucina agli alimenti. Una maggiore concentrazione di queste
sostanze è presente però nelle acque e, in particolare, nelle falde dei
territori di Chiampo, Trissino e Montecchio.
La principale responsabile della contaminazione di tali
falde acquifere è la Miteni, un’industria chimica vicentina, fondata
dall’azienda tessile “Marzotto” nel 1965, che abusava di sostanze inquinanti,
tra le quali i PFAS, per la produzione di prodotti impiegati nell’industria
agro-chimica e farmaceutica; la nota azienda è fallita nel 2018, ma i danni che
essa ha provocato sono tutt’oggi presenti e preoccupanti. Nonostante la triste
notorietà dell’azienda, nel questionario solo il 43,6% delle persone ha
dichiarato di conoscerla.
La grave tematica dei PFAS ci riguarda da vicino, non solo a
livello territoriale, poiché le zone compromesse riguardano o confinano con i
luoghi in cui abitiamo, ma anche a livello personale, poiché proprio a noi giovani
spetta il delicato compito di conservare informazioni e testimonianze in modo
da poter sensibilizzare all’argomento anche le future generazioni.
Vista l’importanza della tematica, ci siamo chieste se le persone
attorno a noi avessero una reale percezione dei danni conseguenti all’utilizzo
dei PFAS a livello industriale.
Prima di procedere con le ricerche, abbiamo pensato però di
documentarci in maniera più tecnica e precisa: innanzitutto abbiamo affrontato
l’argomento PFAS dal punto di vista chimico durante alcune lezioni fornite dal
professore di scienze; in seguito, con la collaborazione dei docenti, abbiamo
assistito ad un incontro online con degli esperti, che hanno chiarito i nostri
dubbi fornendoci degli importanti spunti di riflessione. A quel punto, dopo
aver inquadrato l’importanza della tematica, abbiamo proposto un questionario
ad un gruppo di 94 persone, proprio per cercare di comprendere la percezione
delle persone in merito alla tematica PFAS.
I destinatari sono giovani e adulti di età varie: il 44,7% è stato
fornito da ragazzi adolescenti (15-19) e da adulti sopra i trentacinque anni
(41,5%).
Anche i luoghi di provenienza degli intervistati sono abbastanza
variegati: la maggior parte delle persone vive nei comuni limitrofi alla città
di Vicenza (32,3%), mentre un buon 36,6% degli intervistati ha dichiarato di
abitare in altre zone.
Dopo aver raccolto le informazioni di carattere generale, abbiamo
posto domande specifiche riguardanti la tematica dei PFAS; gli intervistati si
sono dimostrati piuttosto preparati sull’argomento. Infatti 71,3% di essi ha
dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza dei PFAS.
È importante sottolineare però come ben il 28% non conosce il
significato di questo termine, numero abbastanza considerevole data
l’importanza della tematica. In ogni caso, dal sondaggio è emerso che i mezzi
di comunicazione di massa più efficaci nella trasmissione di informazioni
legate ai PFAS siano televisione (26,8%) e giornali, anche se un considerevole
numero di persone è entrato in contatto con la tematica tramite passaparola o
esperienza diretta (31%). È interessante sottolineare come in questo caso i
social abbiano svolto un ruolo piuttosto marginale nella diffusione delle
notizie riguardanti i PFAS (14,1%).
I danni dovuti alla concentrazione di PFAS, che essi siano fisici
o ambientali, sono molteplici. La consapevolezza ed il riconoscimento
del pericolo provocato da tali sostanze non corrispondono ai dati reali: la
maggior parte della popolazione, soprattutto gli adulti, è informata rispetto
alle possibili conseguenze del rilascio delle sostanze chimiche dei PFAS, ma
l’effettiva conoscenza del fenomeno è scarsa. Infatti, la percezione di coloro
che hanno compilato il questionario riguardante la diffusione delle sostanze
chimiche rilasciate dalla Miteni è inesatta. Gli evidenti effetti provocati dai
PFAS sono: problematiche all’apparato riproduttore (34,4%), possibile sviluppo
di un tumore(79%) e difficoltà riscontrate durante l’allattamento
materno(29%). I risultati del questionario dimostrano che la popolazione,
pur essendo consapevole della pericolosità dei PFAS, sostiene che essi
provochino conseguenze meno gravose, come intolleranze alimentari (18%) o danni
alla pelle (34,4%).
Legati alla situazione sanitaria vi sono i danni ambientali
conseguiti a seguito del rilascio di PFAS. Fortunatamente, solo una minoranza
di coloro che hanno risposto ai quesiti, non riconosce il pericolo effettivo
che tali agenti chimici possono comportare all’ambiente(7%).
I cittadini delle zone maggiormente colpite dalla concentrazione
di PFAS convivono quotidianamente con la problematica, ma l’informazione
rispetto all’argomento è ancora vaga (60%).
L’educazione alla tematica e la sensibilizzazione sono
estremamente sottovalutate, sia a livello scolastico che sociale.
Al fine di divulgare maggiormente la cognizione dell’evento
riteniamo che sia necessario che le istituzioni, come quella scolastica, si
attivino proponendo l’argomento ad un numero più ampio di persone e in
territori meno circoscritti.
Nella conclusione del questionario, abbiamo chiesto agli
intervistati se avessero idee per risolvere e/o migliorare la situazione
d’inquinamento da PFAS; molti hanno consigliato maggiori controlli e
monitoraggio degli scarichi delle aziende, che dovrebbero, usufruendo di
eventuali incentivi, acquistare apparecchiature volte a contrastare il problema
di inquinamento. Un altro consiglio consiste nell’informazione, sia delle
future generazioni sia delle fasce d’età più avanzate in modo tale da far
conoscere a tutti le gravi ripercussioni legate ai PFAS. Alcuni intervistati,
infine, hanno proposto soluzioni più drastiche, come pesanti sanzioni o pene
più severe.
A fronte delle risposte ricavate dal questionario si può affermare
che la percezione rispetto al fenomeno dell’inquinamento da PFAS sia
parzialmente corretta, seppur la campagna di sensibilizzazione sia limitata;
sarebbe opportuno, quindi, incentivare incontri informativi da condurre nelle
scuole, nel campo lavorativo o in ambienti informali.
Grazie alla partecipazione al progetto “La salute nella terra dei
PFAS” è stato possibile approfondire l’argomento a livello scolastico toccando
non solo l’ambito nozionistico, ma anche quello emotivo.
“Cittadinanza attiva” significa porre attenzione e sensibilizzare
su argomenti che coinvolgono la società e quindi tutti noi.
3^CU – Liceo Fogazzaro – Vicenza.






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