domenica 5 giugno 2022

 

La salute nella terra dei pfas

La nostra classe 3^CU del Liceo Don Giuseppe Fogazzaro ha preso parte al Progetto “La salute nella terra dei Pfas”, che si è sviluppato in diverse fasi:

·     presentazione del Progetto da parte del docente di scienze naturali ( prof. Ruaro) e del docente di religione cattolica ( prof. Maule) ed informazione relativa alla conoscenza dell'azienda Miteni e del problema PFAS 

·     incontro il 09/02/2022 con degli esperti del gruppo educativo “Zero Pfas” del problema trattato

·     suddivisione della classe in 4 gruppi per realizzare dei questionari con i cui dati poter valutare la conoscenza e percezione del problema a livello sociale

·     stesura del testo espositivo ( prof.ssa Berto)

·     incontro online di restituzione del 07/04/2022  

I PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono dei composti chimici utilizzati in campo industriale a partire dagli anni '50 per rendere prodotti come tessuti, carta e rivestimenti di contenitori per alimenti resistenti all'acqua e ai grassi, ma anche per produrre pellicole fotografiche, schiume antincendio e detergenti per la casa. Queste sostanze, a causa delle loro proprietà, come la stabilità termica e chimica, sono resistenti ai processi di degradazione presenti in natura; a causa di uno smaltimento non corretto di tali sostanze, esse si sono accumulate nell'ambiente e in particolare nelle acque, entrando così a fare parte degli ecosistemi e della catena alimentare degli esseri viventi, compreso l'uomo, per il quale risultano tossiche se presenti nel sangue ad alte concentrazioni.

I PFAS si possono trovare in molte situazioni che ci circondano, dagli utensili da cucina agli alimenti. Una maggiore concentrazione di queste sostanze è presente però nelle acque e, in particolare, nelle falde dei territori di Chiampo, Trissino e Montecchio.

 La principale responsabile della contaminazione di tali falde acquifere è la Miteni, un’industria chimica vicentina, fondata dall’azienda tessile “Marzotto” nel 1965, che abusava di sostanze inquinanti, tra le quali i PFAS, per la produzione di prodotti impiegati nell’industria agro-chimica e farmaceutica; la nota azienda è fallita nel 2018, ma i danni che essa ha provocato sono tutt’oggi presenti e preoccupanti. Nonostante la triste notorietà dell’azienda, nel questionario solo il 43,6% delle persone ha dichiarato di conoscerla. 

La grave tematica dei PFAS ci riguarda da vicino, non solo a livello territoriale, poiché le zone compromesse riguardano o confinano con i luoghi in cui abitiamo, ma anche a livello personale, poiché proprio a noi giovani spetta il delicato compito di conservare informazioni e testimonianze in modo da poter sensibilizzare all’argomento anche le future generazioni.

Vista l’importanza della tematica, ci siamo chieste se le persone attorno a noi avessero una reale percezione dei danni conseguenti all’utilizzo dei PFAS a livello industriale.

Prima di procedere con le ricerche, abbiamo pensato però di documentarci in maniera più tecnica e precisa: innanzitutto abbiamo affrontato l’argomento PFAS dal punto di vista chimico durante alcune lezioni fornite dal professore di scienze; in seguito, con la collaborazione dei docenti, abbiamo assistito ad un incontro online con degli esperti, che hanno chiarito i nostri dubbi fornendoci degli importanti spunti di riflessione. A quel punto, dopo aver inquadrato l’importanza della tematica, abbiamo proposto un questionario ad un gruppo di 94 persone, proprio per cercare di comprendere la percezione delle persone in merito alla tematica PFAS.  

I destinatari sono giovani e adulti di età varie: il 44,7% è stato fornito da ragazzi adolescenti (15-19) e da adulti sopra i trentacinque anni (41,5%). 

Anche i luoghi di provenienza degli intervistati sono abbastanza variegati: la maggior parte delle persone vive nei comuni limitrofi alla città di Vicenza (32,3%), mentre un buon 36,6% degli intervistati ha dichiarato di abitare in altre zone.

Dopo aver raccolto le informazioni di carattere generale, abbiamo posto domande specifiche riguardanti la tematica dei PFAS; gli intervistati si sono dimostrati piuttosto preparati sull’argomento. Infatti 71,3% di essi ha dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza dei PFAS.   

È importante sottolineare però come ben il 28% non conosce il significato di questo termine, numero abbastanza considerevole data l’importanza della tematica. In ogni caso, dal sondaggio è emerso che i mezzi di comunicazione di massa più efficaci nella trasmissione di informazioni legate ai PFAS siano televisione (26,8%) e giornali, anche se un considerevole numero di persone è entrato in contatto con la tematica tramite passaparola o esperienza diretta (31%). È interessante sottolineare come in questo caso i social abbiano svolto un ruolo piuttosto marginale nella diffusione delle notizie riguardanti i PFAS (14,1%).

 

 

I danni dovuti alla concentrazione di PFAS, che essi siano fisici o ambientali, sono molteplici.   La consapevolezza ed il riconoscimento del pericolo provocato da tali sostanze non corrispondono ai dati reali: la maggior parte della popolazione, soprattutto gli adulti, è informata rispetto alle possibili conseguenze del rilascio delle sostanze chimiche dei PFAS, ma l’effettiva conoscenza del fenomeno è scarsa. Infatti, la percezione di coloro che hanno compilato il questionario riguardante la diffusione delle sostanze chimiche rilasciate dalla Miteni è inesatta. Gli evidenti effetti provocati dai PFAS sono: problematiche all’apparato riproduttore (34,4%), possibile sviluppo di un tumore(79%) e difficoltà riscontrate durante l’allattamento materno(29%). I risultati del questionario dimostrano che la popolazione, pur essendo consapevole della pericolosità dei PFAS, sostiene che essi provochino conseguenze meno gravose, come intolleranze alimentari (18%) o danni alla pelle (34,4%).

 

 

Legati alla situazione sanitaria vi sono i danni ambientali conseguiti a seguito del rilascio di PFAS. Fortunatamente, solo una minoranza di coloro che hanno risposto ai quesiti, non riconosce il pericolo effettivo che tali agenti chimici possono comportare all’ambiente(7%).

 

 

 

I cittadini delle zone maggiormente colpite dalla concentrazione di PFAS convivono quotidianamente con la problematica, ma l’informazione rispetto all’argomento è ancora vaga (60%).

 

 

L’educazione alla tematica e la sensibilizzazione sono estremamente sottovalutate, sia a livello scolastico che sociale.

Al fine di divulgare maggiormente la cognizione dell’evento riteniamo che sia necessario che le istituzioni, come quella scolastica, si attivino proponendo l’argomento ad un numero più ampio di persone e in territori meno circoscritti.

 

 

Nella conclusione del questionario, abbiamo chiesto agli intervistati se avessero idee per risolvere e/o migliorare la situazione d’inquinamento da PFAS; molti hanno consigliato maggiori controlli e monitoraggio degli scarichi delle aziende, che dovrebbero, usufruendo di eventuali incentivi, acquistare apparecchiature volte a contrastare il problema di inquinamento. Un altro consiglio consiste nell’informazione, sia delle future generazioni sia delle fasce d’età più avanzate in modo tale da far conoscere a tutti le gravi ripercussioni legate ai PFAS. Alcuni intervistati, infine, hanno proposto soluzioni più drastiche, come pesanti sanzioni o pene più severe.

A fronte delle risposte ricavate dal questionario si può affermare che la percezione rispetto al fenomeno dell’inquinamento da PFAS sia parzialmente corretta, seppur la campagna di sensibilizzazione sia limitata; sarebbe opportuno, quindi, incentivare incontri informativi da condurre nelle scuole, nel campo lavorativo o in ambienti informali.

Grazie alla partecipazione al progetto “La salute nella terra dei PFAS” è stato possibile approfondire l’argomento a livello scolastico toccando non solo l’ambito nozionistico, ma anche quello emotivo. 

“Cittadinanza attiva” significa porre attenzione e sensibilizzare su argomenti che coinvolgono la società e quindi tutti noi.

3^CU – Liceo Fogazzaro – Vicenza.



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