Il mondo ha bisogno delle donne.
di Giorgia Farinello
Vi siete mai sentite dire “è normale provare dolore quando hai le tue cose” o frasi simili?
Quando invece non è affatto “normale” avere dolori acuti durante le mestruazioni! Non bisognerebbe mai trascurare o minimizzare il dolore proprio, ma soprattutto altrui. Questo concetto è stato al centro dell’attenzione venerdì 18 marzo, quando il nostro Liceo ha aperto le porte al “Progetto Endometriosi” grazie alla prof.ssa Pillan Federica; insegnante di scienze umane che ha dato la possibilità alla 4aBU di essere i primi studenti vicentini della scuola secondaria di secondo grado a vivere quest’esperienza unica. Marzo è infatti il mese per la consapevolezza sull’endometriosi, ossia la presenza di endometrio (mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina) all’esterno dell’utero dando forma a cisti e focolai sin dalla prima mestruazione fino alla menopausa; secondo il Ministero della Salute. La classe 4aBU è stata testimone di un evento unico nel suo genere, su cui troverete sicuramente un servizio di TVA ed anche un articolo sul Giornale di Vicenza: sono infatti stati raccolti quasi 60’000 euro per ISSA - International School of Surgical Anatomy di Negrar (VR) - grazie all’impegno dei dipendenti Despar,
Eurospar e Interspar di tutto il Veneto; i quali hanno chiesto innumerevoli volte ai clienti di arrotondare lo scontrino per contribuire alla lotta contro l’endometriosi. L’iniziativa della catena dei supermercati Despar ha dimostrato che, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, i cittadini veneti sono in grado di mostrare la propria solidarietà e supportare la salute delle donne. “Il mondo ha bisogno delle donne.” è il messaggio chiave di questo progetto e ci auguriamo che in futuro venga accolto da altri istituti d’istruzione veneti per diffondere consapevolezza sul tema endometriosi, da molti anni trascurato. Per coloro che non conoscono l’endometriosi (malattia cronica, invalidante e ancora oggi poco conosciuta), riporto l’esempio che il Professor Marcello Ceccaroni ha presentato alla 4aBU per far conoscere questa malattia subdola nel modo più semplice possibile: immaginate di farvi un taglio alla mano ogni 28/30 giorni - pari alla durata media di un ciclo mestruale - nello stesso identico punto e per diversi anni; col tempo vi ritroverete con tessuto cicatriziale di un certo spessore e vi ritroverete a sopportare il dolore della ferita anche quando questa non sanguina, dal momento che sarete inevitabilmente infiammati in quella zona. Ecco, ora provate ad immaginare che ciò avvenga nella vostra pancia e quanti danni provocherebbe col passare degli anni: dolore ingravescente e stanchezza cronica, emorragie interne che causano aderenze tra gli organi infiammati, rapporti dolorosi, infertilità (fenomeno che affligge il 25% delle donne con endometriosi), malfunzionamento dell'apparato intestinale e vescicale, malessere talmente invalidante da costringerti a riposo ad ogni mestruazione nonostante l'abuso di farmaci antidolorifici - provate anche solo a riflettere quali potrebbero essere le conseguenze per una donna che si assenta dal lavoro a cadenza mensile. Non dimentichiamoci inoltre il fatto che questa malattia cronica è giustamente considerata una “piaga sociale”, dal momento che demolisce anche la sfera familiare, relazionale, sessuale e professionale di una donna (senza contare i casi più gravi di endometriosi polmonare o diaframmatica). Il Professor Ceccaroni ha inoltre spiegato che in media una donna impiega circa sette anni per avere una diagnosi e metà di questo lungo periodo di tempo viene sprecato a causa dell’istituzione familiare e successivamente medica non esperta (molte donne infatti diventano vittime di "gaslighting"). Di conseguenza Ceccaroni sostiene che l’arma migliore per combattere l’endometriosi sia la cultura ed è proprio per questo motivo che bisogna diffondere consapevolezza nell’ambito della salute femminile. Il Primario di Ginecologia di Negrar ha inoltre parlato di “maritite”, dato che molti mariti o compagni non sono stati educati a provare empatia verso la propria partner. Ciò non esclude il fatto che parenti, partner o conoscenti donne di coloro affette da endometriosi siano maggiormente propense a comprendere questa malattia subdola che affligge almeno 3 milioni di donne - dati del Ministero della Salute - soltanto in Italia. Si parla infatti di una malattia che nel nostro paese affligge una donna su dieci e che nel mondo ha un’incidenza pari nelle pazienti diabetiche, senza contare il fatto che ci sono ancora molte donne in attesa di una diagnosi. Proprio per questo motivo la nostra società necessita di persone disposte a divulgare informazioni sull’endometriosi come sta facendo il Dottor Marcello Ceccaroni con l'appoggio della sua equipe; ma anche di coloro che condividono la propria testimonianza sui social come l’attivista Giorgia Soleri, nominata durante l’incontro.

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