domenica 25 dicembre 2022

La percezione della dipendenza

 



di Linda Baccaro, Giulia De Boni, Alessia Montemezzo, Isabella Munari, Gloria Novara, Miriam Zamberlan, Francesca Zeno. 

 Spesso, quando noi giovani sentiamo parlare di dipendenza da sostanze, essa ci appare come una realtà lontana e intoccabile, quando invece può rappresentare un problema comune, poiché al giorno d'oggi l'età in cui gli adolescenti iniziano ad entrare in contatto con le sostanze stupefacenti si è esponenzialmente abbassata rispetto agli anni precedenti.

Esistono diversi tipi di dipendenza, cominciando da quelle che tutti conosciamo come quella da tabacco, alcol, cannabis, cocaina ed ecstasy, ma anche delle dipendenze comportamentali, che anche se non sembra colpiscono la mente umana con la stessa potenza degli stupefacenti.

Ormai la tecnologia è diventata parte integrante del nostro mondo, rispondendo in modo sempre più efficiente ai nostri bisogni, ma rendendo d’altro canto sempre più compulsivo il suo utilizzo. Stiamo parlando della Nomofobia: dipendenza dal cellulare.

Il termine deriva dalla condizione di trovarsi momentaneamente senza telefono, dunque no-mobile, e il suffisso fobia cioè una forte paura, spesso incontrollabile. In questo caso dunque, si parla del terrore e dell’ansia che si prova di fronte all’impossibilità di usare il telefono cellulare o per la mancanza di credito o per la batteria scarica, o ancora in caso di furto.

La dipendenza da cellulare è un fenomeno in forte crescita in tutto il mondo dove il telefonino è ormai diventato un prolungamento della propria persona, senza il quale ci si sente nudi. Lo smartphone non viene spento nemmeno la notte e ci accompagna anche nei posti più inopportuni come il bagno, perché ha sostituito moltissimi altri strumenti come la sveglia per la mattina o lo stereo per ascoltare la musica mentre si fa la doccia. Nessuno però si rende conto della dipendenza che ha contagiato tutti, senza considerare poi le radiazioni nocive che questo tipo di dispositivo emana.

Per prevenire questo tipo di comportamenti bisogna utilizzare lo smartphone in modo intelligente tenendo sempre in considerazione che la vita virtuale può essere un’opportunità da molti punti di vista, senza che però prenda il posto di quella reale.

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