di Meriem Ziar
Negli
ultimi anni si possono notare notevoli cambiamenti per quanto riguarda la
rappresentazione delle minoranze in vari media, da quelli tradizionali come i
libri a quelli moderni come le serie televisive.
La
maggior parte dei personaggi che ritroviamo nei media leggermente datati sono
di etnia caucasicaa e spesso laici o cristiani. Ciò diventa un problema specie
per le minoranze di giovane età.
Il
motivo per il quale bisogna lottare al fine di ottenere più diversità è molto
semplice. È un principio che si basa su altro oltre all’uguaglianza. Una mente
giovane è facilmente condizionabile e un bambino o un adolescente, nel non
vedere persone come lui nei vari media, arriverà alla conclusione, anche se
indiretta, di non poter appartenere a un determinato luogo, di essere diverso sentendosi
escluso. I media, in tutte le loro forme, hanno un potere immenso: quello di
influenzare su come si vedono gli altri e come vedere sé stessi. Una
rappresentazione accurata può rompere pregiudizi, barriere e aprire la strada
alla creazione di punti di riferimento o anche fonte di ispirazione.
Tuttavia
è raro trovare questo tipo di rappresentazione.
Ancora
oggi vi sono molti problemi, infatti il NRG (National Research Group) ha
condotto un sondaggio includendo persone nere di tutte le età, sessualità e con
varie disabilità, chiedendo loro se si sentono rappresentati nei media odierni:
due su tre afroamericani hanno dichiarato di non rivedersi nei media che
consumano, inoltre il 74% sceglie cosa guardare in base alla diversità del
cast.
È
importante aggiungere che spesso, nel tentativo di aggiungere diversità, si
ottiene un risultato peggiore: lo stereotipo.
Ad
esempio nel celebre film Disney Aladino, rilasciato nel 1992, dunque
relativamente recente, si riscontrano vari stereotipi che rinforzano le visioni
distorte dell’occidente nei confronti dell’Asia Occidentale. Ad esempio in una
delle canzoni “Notti d’Oriente” la terra di Aladino viene descritta come
barbarica, sostenendo il dannoso stereotipo islamofobo che i paesi arabi e sud
asiatici, di maggioranza musulmani, vivano sotto leggi violente e arretrate.
Inoltre
nel doppiaggio originale in lingua inglese gli antagonisti hanno un accento che
imita quello di una persona araba che si approccia alla lingua anglosassone.
Questi
stereotipi non si limitano al doppiaggio o alle canzoni, ma anche al design dei
personaggi, comune in molti film del franchise:
gli antagonisti hanno tutti un naso ricurvo e grande, caratteristica
stereotipata delle etnie non eurocentriche.
Dunque
la rappresentazione é presente, si sta trattando di una storia con personaggi
con origini non normalmente riscontrati nei media, ma con sfaccettature
stereotipate e dannose a persone di questa etnia.
Concludendo,
bisogna riconoscere l’importanza e in che modo la rappresentazione presente nei
media influenzi il mondo e saperla criticare nel momento in cui quest’ultima
fallisce nel suo intento.

Nessun commento:
Posta un commento