giovedì 2 marzo 2023

Avatar 2: La via dell’acqua e le motivazioni dietro i 13 anni di attesa


 

Come mai tutto questo tempo per la creazione dell’attesissimo lungometraggio? Cosa c’è dietro?

di Gianmarco Vaccaro

Dopo un’attesa interminabile di quasi 13 anni, Avatar 2: La Via dell’Acqua, di James Cameron, è finalmente approdato nelle sale cinematografiche europee il 14 dicembre, sequel del primo capitolo Avatar, del 10 gennaio 2009, è venuto a costare più di 350 milioni di dollari ed è destinato a diventare il primo dei nuovi quattro film del franchise che se completati rappresenteranno un investimento di 1 miliardo di dollari per Disney. Porta dietro di sé un’aspettativa altissima, infatti “Avatar” è tutt’ora il film che ha incassato di più nella storia del cinema, candidato a 9 premi Oscar e acclamato dal pubblico e dalla critica ha proposto innovazioni spettacolari nel reparto tecnico.
Dopo l’esplosione al botteghino del primo capitolo il regista James Cameron diede via libera per dirigere quello che sarebbe stato il successivo film (previsto per il dicembre 2014), tuttavia il regista non era convinto sulla data e sulle sue intenzioni per la continuazione della saga.
Tornato dal suo viaggio nella Fossa delle Marianne ha iniziato a fare un brainstorming di idee insieme al suo team per 6 mesi e successivamente ha selezionato una squadra composta dai più grandi sceneggiatori di Hollywood per trasformare i suoi bozzetti in 4 nuovi film.
Nel corso di un’intervista con il The Times ha parlato di come replicare la formula del successo del primo capitolo con il secondo, svelando che, di 13 anni di lavoro, almeno uno è stato speso per la creazione di una sceneggiatura che poi è stata scartata spiegandone il motivo:
…Tutti i film lavorano su diversi livelli di narrazione: il primo è quello più superficiale, fatto di personaggi, problematica da affrontare e risoluzione finale. Il secondo è la tematica, ossia quale messaggio il film vuole farti capire e cercare di dirti. Ma Avatar aveva anche un altro livello, un terzo, quello del subconscio…C’era un livello terziario di lettura… una sorta di sensazione onirica che ti faceva bramare e desiderare con tutto te stesso di essere lì, in quel luogo, un posto sicuro dove potevi sentirti veramente a casa.”
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spiegando come secondo lui il “terzo livello” è il segreto per il successo  e quella stesura scartata non arrivava a quell’obiettivo.
Nel settembre del 2017 iniziò la lavorazione e le riprese dei sequel, di cui il secondo e il terzo vennero girati insieme.
All’epoca era stato annunciato che le date di uscita dei primi due film erano previste per il 2020 e il 2021, date slittate a dicembre 2022 e dicembre 2024 per altri due motivi: il primo è stato l’acquisizione della Fox (casa di produzione del film) da parte di Disney dove, fino al termine delle trattative nel 2019, bloccarono le riprese, il secondo fu il lockdown da Covid-19 dove la Nuova Zelanda (luogo delle riprese) impose restrizioni rigidissime e solo grazie a varie richieste e permessi riuscirono a girare.
E dopo 13 anni, difficoltà varie e molti slittamenti, Avatar 2: La Via dell’Acqua è finalmente oggi nei cinema mondiali e con le sue 3 ore e 10 minuti sta promuovendo in quasi tutte le sale mondiali un ritorno all’utilizzo del 3D che è stato studiato apposta per questo film. Inoltre le varie testate giornalistiche confermano che non è più il vecchio 3D da “mal di testa” ma, anzi, risulta innovativo e impressionante da far rimanere a bocca aperta, facendo immergere ancora maggiormente lo spettatore all’interno della storia.
Per verificare che le aspettative riguardante questo film siano rispettate a pieno non rimane che andare a vederlo.

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