Scuola e
pandemia: cosa ci ha insegnato davvero la DAD?
Tra schermi
spenti, connessioni lente e nuove abitudini digitali, la didattica a distanza
ha lasciato un segno profondo nel modo di vivere la scuola. Ma quali sono le
vere lezioni che ci ha lasciato?
Penso sia la
frase più pronunciata tra l’anno 2020 e il 2021 dagli insegnanti di tutta
Italia.
In piena
pandemia la scuola si è trasferita nelle stanze di casa: tra letti sfatti,
colazioni appena consumate, webcam chiuse è nata la Didattica a Distanza, meglio
nota come DAD. Ma cosa ci ha davvero lasciato questa esperienza? Solo ricordi
di cui nessuno vuole parlare o anche qualche insegnamento?
Inoltre non
tutti avevano una connessione stabile o un dispositivo adeguato: la DAD ha
accentuato le differenze sociali, rendendo più difficile l’accesso allo studio
o l’invio del materiale svolto agli insegnanti.
Ora che siamo tornati in aula, sembra che
tutto sia tornato alla normalità. Ma forse qualcosa è cambiato per sempre. La
pandemia ci ha fatto capire che la scuola non è solo trasmissione di nozioni,
ma anche relazione, ascolto, empatia. Il bello della scuola è conoscere nuove
persone, crearsi quelle amicizie con cui si condividono gioie e difficoltà; i
momenti di studio assieme fatti di risate e complicità diventano ricordi
indelebili e spesso amicizie che resteranno a vita.
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