L’evoluzione
della scuola nel tempo
di Marlena Ceola
La scuola è un
luogo di crescita, dove ogni studente va per imparare, istruirsi, ma anche per
stringere rapporti sociali con i compagni e i professori. Nel tempo, le
relazioni tra studente e coetaneo e studente e professore sono mutate. Molti
hanno pareri contrastanti a riguardo: alcuni pensano che un tempo la scuola
trasmettesse la disciplina attraverso il timore dei docenti; altri credono che
non ci sia modo migliore per insegnare ai ragazzi se non mantenendo una
conversazione più tranquilla e un rapporto scherzoso con gli insegnanti.
Vari elementi
nelle scuole di ieri sono cambiati o scomparsi, sostituiti da altrettanti
presenti nelle scuole di oggi. Tra questi, possiamo considerare un notevole
cambiamento: nella comunicazione, nel modo di vestire, nella tecnologia, ma
soprattutto nel metodo di insegnamento, adattato a una nuova generazione.
Possiamo
procedere parlando della relazione con i docenti, che è uno degli aspetti che
sono variati maggiormente. Essi da autoritari sono diventati educatori che
preferiscono attribuire all’insegnamento un'esperienza piacevole. Un tempo gli
insegnanti venivano visti come figure con autorità assoluta, rispettati perché
intimidivano o minacciavano con bacchettate o altre punizioni corporali. Queste
sono state vietate solo nel 1996 con una legge apposita che afferma che nessuna
persona può somministrare punizioni fisiche all’interno delle scuole agli
studenti.
Oggi gli
insegnanti cercano di creare un ambiente di apprendimento più piacevole per lo
studente, dove esso si sente a suo agio e può anche esprimere le loro opinioni,
idee o anche perplessità senza sentirsi giudicato. Questo cambiamento ha
portato a un miglioramento della relazione tra studenti e docenti, e ha anche
contribuito a creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso e che
permetta la libertà di espressione e un confronto reciproco senza la presenza
di timore.
Anche le
relazioni con i compagni sono cambiate. Negli anni ‘50 e ‘60 gli studenti erano
definiti in gruppi ben diversi come: “i secchioni”, “gli emarginati” oppure
“gli atleti”. Questi ultimi rappresentavano una figura predominante a cui i
cosiddetti sfigati dovevano sottomettersi.
Oggi le scuole
cercano di formare un clima di rispetto in modo da trattare chiunque alla
stessa maniera ed il dovere di includere tutti. Certo non sempre è così, ma c’è
da notare lo sforzo che la scuola mette per evitare che all’interno di essi si
formi il bullismo: tramite incontri con psicologi in modo da sensibilizzare
l’argomento e punendo i bulli.
Un esempio di
bullismo che non veniva considerato dalla scuola di ieri come tale, erano le
cosiddette “tradizioni delle superiori", che venivano prese come
ragazzate.
All’inizio
dell’anno scolastico delle superiori i nuovi arrivati, i cosiddetti primini, si
trovavano a sottostare a determinate regole stabilite dai ragazzi dell’ultimo
anno che si facevano chiamare “gli anziani”.
Alle matricole
veniva rubata la merenda, dati soprannomi imbarazzanti, ed erano costrette a
fare commissioni o a sottoporsi a “prove” che erano umilianti. Questa pratica
porta un messaggio completamente opposto a quello che vogliono portare le
scuole ed è stata vietata fino a man mano scomparire.
Chiudendo la
parentesi bullismo, un altro aspetto che ha aiutato a coltivare nuove abilità
nel relazionarsi con i propri compagni è stata l'aggiunta dei lavori di gruppo.
Essi permettono agli studenti di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo
comune, che è un bel voto senza dover studiare tanto e di sviluppare abilità
come la comunicazione e la collaborazione.
Per quanto
riguarda il modo di vestire, dalle uniformi si è passati a portare top scollati
e corti. Le uniformi scolastiche erano molto rigide e chi le indossava era
tenuto a seguire un regolamento che non permetteva nemmeno una piccola
variazione nell'abbigliamento. Non si poteva nemmeno scegliere il colore delle
scarpe, che dovevano essere di colore nero o comunque non sgargiante. Questo
serviva sempre a promuovere l’idea che la scuola era un luogo pensato per
mantenere ordine e disciplina.
Il dress code
scolastico ora è più flessibile e consente agli studenti di sentirsi liberi di
scegliere come esprimere la propria personalità. Oggi gli studenti possono
avere la possibilità di scegliere se indossare abiti più comodi e pratici e
possono anche decidere di abbinare accessori particolari. Questo atteggiamento
è utile anche per far sentire loro a proprio agio.
Ѐ consono citare anche aspetti religiosi e
culturali che riguardano sempre l’abbigliamento che consente a studenti di
religione musulmana di indossare lo hijab. Questo è un esempio di
come le scuole possono essere più inclusive e rispettose delle diverse culture
e religioni.
La tecnologia
ha rivoluzionato il modo in cui si impara e si insegna nelle scuole. Le
piattaforme online come classeviva e classroom, permettono agli studenti di
interagire con i docenti e con i compagni di classe, e accedere a materiali
didattici. Gli strumenti digitali come tablet e cellulari hanno sostituito
l'agenda, o i diari che si usavano prima che compiti, note e voti venissero
messi online.
A tal proposito
si sono formati due schieramenti: coloro che pensano che mettere online il
materiale inerente alla scuola sia sbagliato e chi pensa sia giusto.
Nel primo caso
la preoccupazione principale è che gli studenti non imparino ad essere autonomi
e indipendenti nel prendere appunti perché viene anche usata la classica scusa:
“sul registro elettronico non c’era scritto”, deresponsabilizzando loro stessi,
trattando questa disponibilità dell’insegnante come un dovere.
D'altro canto i
docenti possono creare piani di studio per studenti e possono inviare loro
altro materiale didattico, facilitando l’apprendimento inoltrando qualche video
o presentazioni.
Quello che
intendiamo per tecnologia si estende anche ai computer e alle Digital Board
presenti in ogni classe che sono diventate ormai indispensabili.
Da non
tralasciare gli strumenti che si possono utilizzare a casa nello studio.
Possono accedere a internet su siti come Wikipedia o Treccani anziché investire
molto più tempo tra enciclopedie cartacee o dizionari.
Tutti questi
fattori hanno influenzato il metodo di insegnamento che è l’approccio che è
variato di più. Il cambiare nel tempo di rapporti, l’avanzare con la tecnologia
e l’andare avanti mentalmente, formando leggi e promuovendo l’inclusione, aveva
la necessità di un nuovo modo per apprendere.
Un tempo,
l'approccio educativo era più rigido. E come già accennato in precedenza
i docenti erano visti come figure autoritarie che trasmettevano le
conoscenze che avevano appreso in anni di studio agli studenti attraverso
lezioni che che possiamo definire passive, lo studente non interagiva, se non
nel momento dell’interrogazione o del compito. In classe non si discuteva di
eventuali problematiche al massimo queste venivano “risolte” con una sgridata
del professore.
L'educazione
non teneva conto delle esigenze individuali degli studenti né l'abilità né gli
stili di apprendimento differenti. Infatti i disturbi dell'apprendimento come
la dislessia, discalculia o disgrafia venivano completamente ignorati. Ora come
sappiamo i DSA sono presi con maggiore serietà ma anche nella nostra società le
persone che ne soffrono hanno comunque difficoltà nell’apprendere perché non
abbastanza aiutati.
Oggi,
l'approccio educativo lo si può descrivere più flessibile e interattivo. I
docenti sono visti come facilitatori dell'apprendimento che aiutano gli
studenti a scoprire le conoscenze attraverso attività pratiche e discussioni.
Gli studenti sono visti come persone e sono coinvolti attivamente alle lezioni
cosa che serve anche per renderle meno noiose, in modo che rimangano impresse
nella mente le informazioni tratte durante la lezione.
L'educazione è
più personalizzata e adattabile alle esigenze individuali degli studenti.
Riassumendo,
l'approccio educativo è cambiato radicalmente negli ultimi decenni. Oggi,
l'educazione è più flessibile, interattiva e personalizzata, e utilizza le
tecnologie per fornire un'esperienza di apprendimento più efficace e
coinvolgente, a differenza di quelle di ieri che erano l’esatto opposto.
Possiamo
concludere affermando che la scuola di oggi è profondamente diversa rispetto a
quella del passato. Non è più un luogo dove la disciplina veniva imposta con
autorità e timore, ma uno spazio in cui si cerca di promuovere il dialogo, il
rispetto reciproco e la crescita personale. Il rapporto tra insegnanti e
studenti ha subito un cambiamento: da rigido e distante è diventato più umano e
collaborativo, con l’obiettivo di rendere l’apprendimento un’esperienza
positiva. Anche le relazioni tra studenti sono cambiate, ora sono più inclusive
e meno legate a stereotipi sociali. L’introduzione della tecnologia ha offerto
nuovi strumenti per imparare in modo più efficace. Inoltre, l’attenzione verso
le esigenze individuali, come quelle legate ai disturbi dell’apprendimento,
testimonia un cambiamento importante verso una scuola più giusta ed equa adatta
a tutte le difficoltà. Tutto ciò dimostra che l’educazione continua ad
adattarsi ai cambiamenti che nel tempo hanno coinvolto la società, cercando di
formare cittadini consapevoli, educati, ma soprattutto liberi di esprimersi e
pronti a vivere in un mondo sempre più complesso, dove dovranno imparare a relazionarsi
con gli altri in quella che dovrà essere una società armonica.
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