domenica 13 aprile 2025

La scuola che cambia

 



L’evoluzione della scuola nel tempo

 

di Marlena Ceola 

La scuola è un luogo di crescita, dove ogni studente va per imparare, istruirsi, ma anche per stringere rapporti sociali con i compagni e i professori. Nel tempo, le relazioni tra studente e coetaneo e studente e professore sono mutate. Molti hanno pareri contrastanti a riguardo: alcuni pensano che un tempo la scuola trasmettesse la disciplina attraverso il timore dei docenti; altri credono che non ci sia modo migliore per insegnare ai ragazzi se non mantenendo una conversazione più tranquilla e un rapporto scherzoso con gli insegnanti.

Vari elementi nelle scuole di ieri sono cambiati o scomparsi, sostituiti da altrettanti presenti nelle scuole di oggi. Tra questi, possiamo considerare un notevole cambiamento: nella comunicazione, nel modo di vestire, nella tecnologia, ma soprattutto nel metodo di insegnamento, adattato a una nuova generazione.

 

Possiamo procedere parlando della relazione con i docenti, che è uno degli aspetti che sono variati maggiormente. Essi da autoritari sono diventati educatori che preferiscono attribuire all’insegnamento un'esperienza piacevole. Un tempo gli insegnanti venivano visti come figure con autorità assoluta, rispettati perché intimidivano o minacciavano con bacchettate o altre punizioni corporali. Queste sono state vietate solo nel 1996 con una legge apposita che afferma che nessuna persona può somministrare punizioni fisiche all’interno delle scuole agli studenti.

Oggi gli insegnanti cercano di creare un ambiente di apprendimento più piacevole per lo studente, dove esso si sente a suo agio e può anche esprimere le loro opinioni, idee o anche perplessità senza sentirsi giudicato. Questo cambiamento ha portato a un miglioramento della relazione tra studenti e docenti, e ha anche contribuito a creare un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso e che permetta la libertà di espressione e un confronto reciproco senza la presenza di timore.

 

Anche le relazioni con i compagni sono cambiate. Negli anni ‘50 e ‘60 gli studenti erano definiti in gruppi ben diversi come: “i secchioni”, “gli emarginati” oppure “gli atleti”. Questi ultimi rappresentavano una figura predominante a cui i cosiddetti sfigati dovevano sottomettersi. 

Oggi le scuole cercano di formare un clima di rispetto in modo da trattare chiunque alla stessa maniera ed il dovere di includere tutti. Certo non sempre è così, ma c’è da notare lo sforzo che la scuola mette per evitare che all’interno di essi si formi il bullismo: tramite incontri con psicologi in modo da sensibilizzare l’argomento e punendo i bulli. 

Un esempio di bullismo che non veniva considerato dalla scuola di ieri come tale, erano le cosiddette “tradizioni delle superiori", che venivano prese come ragazzate. 

All’inizio dell’anno scolastico delle superiori i nuovi arrivati, i cosiddetti primini, si trovavano a sottostare a determinate regole stabilite dai ragazzi dell’ultimo anno che si facevano chiamare “gli anziani”.

Alle matricole veniva rubata la merenda, dati soprannomi imbarazzanti, ed erano costrette a fare commissioni o a sottoporsi a “prove” che erano umilianti. Questa pratica porta un messaggio completamente opposto a quello che vogliono portare le scuole ed è stata vietata fino a man mano scomparire.

Chiudendo la parentesi bullismo, un altro aspetto che ha aiutato a coltivare nuove abilità nel relazionarsi con i propri compagni è stata l'aggiunta dei lavori di gruppo. Essi permettono agli studenti di lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune, che è un bel voto senza dover studiare tanto e di sviluppare abilità come la comunicazione e la collaborazione.

 

Per quanto riguarda il modo di vestire, dalle uniformi si è passati a portare top scollati e corti. Le uniformi scolastiche erano molto rigide e chi le indossava era tenuto a seguire un regolamento che non permetteva nemmeno una piccola variazione nell'abbigliamento. Non si poteva nemmeno scegliere il colore delle scarpe, che dovevano essere di colore nero o comunque non sgargiante. Questo serviva sempre a promuovere l’idea che la scuola era un luogo pensato per mantenere ordine e disciplina.

Il dress code scolastico ora è più flessibile e consente agli studenti di sentirsi liberi di scegliere come esprimere la propria personalità. Oggi gli studenti possono avere la possibilità di scegliere se indossare abiti più comodi e pratici e possono anche decidere di abbinare accessori particolari. Questo atteggiamento è utile anche per far sentire loro a proprio agio.

Ѐ consono citare anche aspetti religiosi e culturali che riguardano sempre labbigliamento che consente a studenti di religione musulmana di indossare lo hijab. Questo è un esempio di come le scuole possono essere più inclusive e rispettose delle diverse culture e religioni.

 

La tecnologia ha rivoluzionato il modo in cui si impara e si insegna nelle scuole. Le piattaforme online come classeviva e classroom, permettono agli studenti di interagire con i docenti e con i compagni di classe, e accedere a materiali didattici. Gli strumenti digitali come tablet e cellulari hanno sostituito l'agenda, o i diari che si usavano prima che compiti, note e voti venissero messi online. 

A tal proposito si sono formati due schieramenti: coloro che pensano che mettere online il materiale inerente alla scuola sia sbagliato e chi pensa sia giusto.

Nel primo caso la preoccupazione principale è che gli studenti non imparino ad essere autonomi e indipendenti nel prendere appunti perché viene anche usata la classica scusa: “sul registro elettronico non c’era scritto”, deresponsabilizzando loro stessi, trattando questa disponibilità dell’insegnante come un dovere.  

D'altro canto i docenti possono creare piani di studio per studenti e possono inviare loro altro materiale didattico, facilitando l’apprendimento inoltrando qualche video o presentazioni.

Quello che intendiamo per tecnologia si estende anche ai computer e alle Digital Board presenti in ogni classe che sono diventate ormai indispensabili. 

Da non tralasciare gli strumenti che si possono utilizzare a casa nello studio. Possono accedere a internet su siti come Wikipedia o Treccani anziché investire molto più tempo tra enciclopedie cartacee o dizionari. 

Tutti questi fattori hanno influenzato il metodo di insegnamento che è l’approccio che è variato di più. Il cambiare nel tempo di rapporti, l’avanzare con la tecnologia e l’andare avanti mentalmente, formando leggi e promuovendo l’inclusione, aveva la necessità di un nuovo modo per apprendere. 

Un tempo, l'approccio educativo era più rigido. E come già accennato in precedenza i  docenti erano visti come figure autoritarie che trasmettevano le conoscenze che avevano appreso in anni di studio agli studenti attraverso lezioni che che possiamo definire passive, lo studente non interagiva, se non nel momento dell’interrogazione o del compito. In classe non si discuteva di eventuali problematiche al massimo queste venivano “risolte” con una sgridata del professore. 

L'educazione non teneva conto delle esigenze individuali degli studenti né l'abilità né gli stili di apprendimento differenti. Infatti i disturbi dell'apprendimento come la dislessia, discalculia o disgrafia venivano completamente ignorati. Ora come sappiamo i DSA sono presi con maggiore serietà ma anche nella nostra società le persone che ne soffrono hanno comunque difficoltà nell’apprendere perché non abbastanza aiutati.

Oggi, l'approccio educativo lo si può descrivere più flessibile e interattivo. I docenti sono visti come facilitatori dell'apprendimento che aiutano gli studenti a scoprire le conoscenze attraverso attività pratiche e discussioni. Gli studenti sono visti come persone e sono coinvolti attivamente alle lezioni cosa che serve anche per renderle meno noiose, in modo che rimangano impresse nella mente le informazioni tratte durante la lezione.

L'educazione è più personalizzata e adattabile alle esigenze individuali degli studenti.

Riassumendo, l'approccio educativo è cambiato radicalmente negli ultimi decenni. Oggi, l'educazione è più flessibile, interattiva e personalizzata, e utilizza le tecnologie per fornire un'esperienza di apprendimento più efficace e coinvolgente, a differenza di quelle di ieri che erano l’esatto opposto.

 

Possiamo concludere affermando che la scuola di oggi è profondamente diversa rispetto a quella del passato. Non è più un luogo dove la disciplina veniva imposta con autorità e timore, ma uno spazio in cui si cerca di promuovere il dialogo, il rispetto reciproco e la crescita personale. Il rapporto tra insegnanti e studenti ha subito un cambiamento: da rigido e distante è diventato più umano e collaborativo, con l’obiettivo di rendere l’apprendimento un’esperienza positiva. Anche le relazioni tra studenti sono cambiate, ora sono più inclusive e meno legate a stereotipi sociali. L’introduzione della tecnologia ha offerto nuovi strumenti per imparare in modo più efficace. Inoltre, l’attenzione verso le esigenze individuali, come quelle legate ai disturbi dell’apprendimento, testimonia un cambiamento importante verso una scuola più giusta ed equa adatta a tutte le difficoltà. Tutto ciò dimostra che l’educazione continua ad adattarsi ai cambiamenti che nel tempo hanno coinvolto la società, cercando di formare cittadini consapevoli, educati, ma soprattutto liberi di esprimersi e pronti a vivere in un mondo sempre più complesso, dove dovranno imparare a relazionarsi con gli altri in quella che dovrà essere una società armonica.

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