giovedì 3 aprile 2025

L’angolo (verde?) del liceo Fogazzaro

 


di Irene Guarino

Alla mattina, quando il suono della campanella risuona per i corridoi vuoti del Liceo Fogazzaro e le porte vengono spalancate per far entrare noi studenti, i nostri sguardi, o almeno alcuni, non possono fare a meno di essere catturati, anche se solo per pochi istanti, dalla piccola e rettangolare zona verde situata all’interno dell’edificio scolastico.

Il giardino, un luogo dove in città la natura ritrova il suo spazio, dovrebbe avere un ruolo molto importante per gli studenti, dopo che, per molte ore consecutive, si è stati seduti su rigide sedie di legno all’interno delle aule. Andare in giardino, o anche solamente guardarlo, è un modo per rilassarsi, tranquillizzarsi e ritrovare la voglia di chinarsi nuovamente sui libri.

Ma, come tutti i giardini di questo mondo, anche quello del Fogazzaro non è immune alle necessarie manutenzioni che gli consentirebbero di restare florido come era stato inizialmente progettato e poi costruito.

Nel corso della lunga storia del liceo sono stati fatti alcuni tentativi per riportarlo al suo antico splendore, come, ad esempio, durante un progetto di alternanza scuola lavoro che coinvolse la classe 3BU dello Scienze Umane nel 2015: i ragazzi hanno piantato fiori e piante ornamentali donate dall’Università di Padova che hanno rallegrato di almeno un po’ il giardino.

Tuttavia ora, nel 2025, i fiori sono in gran parte scomparsi, e le erbacce cercano di conquistare il loro spazio, e un roseto non in splendida forma corona ciò che resta dell’amato giardino che tanto potrebbe far bene agli studenti.

Per anni se n’è occupato un docente della scuola, al quale abbiamo posto alcune domande su quali fossero, secondo lui, i motivi che ne rendono difficile una regolare manutenzione:

 “Il giardino è di proprietà della Provincia, come tutto lo stabile, che ne gestisce la manutenzione. Purtroppo gli sfalci programmati sono solo 3 l'anno e come tutti possono notare ci sono periodi in cui l'erba arriva ad essere molto alta. Negli anni successivi la manutenzione è sempre stata gestita dal sottoscritto in autonomia. A volte, durante l'anno, mi faccio aiutare da alcune classi che porto in giardino per fare un po' di manutenzione…ma la buona volontà non basta. Servono risorse economiche per piantare nuovi bulbi perché dopo 5-6 anni sono meno produttivi, bisognerebbe girare la terra e metterne di nuova…insomma servono macchinari e soldi. La scuola, e la comunità che vive all'interno, non sembra molto interessata alla gestione del giardino, ed è un peccato. Penso che sia soprattutto da queste cose che si può notare l'amore verso una scuola, e un giardino avrebbe un grande valore simbolico”

 Sembra invece che il tema della cura del giardino interessi i nuovi Rappresentanti d’Istituto: infatti, durante la loro campagna elettorale, hanno condiviso tra le proposte proprio un sistema per garantire la continua manutenzione del giardino, con l’impegno degli stessi studenti a rotazione.

Tuttavia ancora non si è fatto molto riguardo: insieme alla Preside sono riusciti a concordare solamente l’aumento dei cestini della raccolta differenziata.

Speriamo che questo articolo riesca a riportare l’attenzione su questo tema, così da riuscire a concretizzare una soluzione per far ritornare il giardino al suo antico splendore.

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