di Irene Guarino
Alla mattina, quando il suono della campanella risuona per i
corridoi vuoti del Liceo Fogazzaro e le porte vengono spalancate per far
entrare noi studenti, i nostri sguardi, o almeno alcuni, non possono fare a
meno di essere catturati, anche se solo per pochi istanti, dalla piccola e
rettangolare zona verde situata all’interno dell’edificio scolastico.
Il giardino, un luogo dove in città la natura ritrova il suo
spazio, dovrebbe avere un ruolo molto importante per gli studenti, dopo che,
per molte ore consecutive, si è stati seduti su rigide sedie di legno
all’interno delle aule. Andare in giardino, o anche solamente guardarlo, è un
modo per rilassarsi, tranquillizzarsi e ritrovare la voglia di chinarsi
nuovamente sui libri.
Ma, come tutti i giardini di questo mondo, anche quello del
Fogazzaro non è immune alle necessarie manutenzioni che gli consentirebbero di
restare florido come era stato inizialmente progettato e poi costruito.
Nel corso della lunga storia del liceo sono stati fatti
alcuni tentativi per riportarlo al suo antico splendore, come, ad esempio,
durante un progetto di alternanza scuola lavoro che coinvolse la classe 3BU
dello Scienze Umane nel 2015: i ragazzi hanno piantato fiori e piante
ornamentali donate dall’Università di Padova che hanno rallegrato di almeno un
po’ il giardino.
Tuttavia ora, nel 2025, i fiori sono in gran parte
scomparsi, e le erbacce cercano di conquistare il loro spazio, e un roseto non
in splendida forma corona ciò che resta dell’amato giardino che tanto potrebbe
far bene agli studenti.
Per anni se n’è occupato un docente della scuola, al quale
abbiamo posto alcune domande su quali fossero, secondo lui, i motivi che ne
rendono difficile una regolare manutenzione:
Tuttavia ancora non si è fatto molto riguardo: insieme alla
Preside sono riusciti a concordare solamente l’aumento dei cestini della
raccolta differenziata.
Speriamo che questo articolo riesca a riportare l’attenzione
su questo tema, così da riuscire a concretizzare una soluzione per far
ritornare il giardino al suo antico splendore.
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