martedì 6 maggio 2025

La nostra ospite inattesa. L'ansia




 di Cecilia Fortuna

L’ansia è una reazione del nostro organismo che si incontra quando si effettuano irrazionali previsioni negative su eventi percepiti come pericolosi o importanti. Normalmente è un meccanismo che ci prepara ad affrontare i potenziali pericoli ed è da considerarsi positiva, se però eccessiva diventa negativa presentando disturbi importanti di tre tipi:

1 disturbi fisici: gastrite, aumento della pressione, sudorazione, aumento del battito cardiaco, difficoltà respiratorie, tremore, vertigini, mal di testa, svenimento, tensione muscolare.

2 disturbi psicologici: scarsa concentrazione, preoccupazione, depressione, paura del  fallimento, agitazione, problemi di memoria.

3 disturbi comportamentali: irascibilità, insonnia, attacchi di panico, fobie, isolamento.

Quindi a cosa porta l’ansia nel rapporto con la scuola?

Per ognuno di noi esistono due tipologie di ansia, una positiva e una negativa. L’ansia positiva a scuola è un fenomeno normale fin quando non ti blocca davanti ad un’interrogazione o un compito. Credo che tutti abbiamo un pò di ansia quando affrontiamo una verifica o un’interrogazione ma è un’ansia positiva che ci permette di concentrarci meglio ed avere una resa migliore. Forse in questo caso sarebbe meglio difinirlo stress.

Anch’io spesso provo ansia per i compiti in classe ma la considero positiva perché mi spinge a focalizzarmi e concentrarmi sullo studio. Se però questo malessere diventa troppo intenso può portare a paura di affrontare i propri compiti scolastici fino ad arrivare al rifiuto di andare a scuola diventando ansia negativa che deve essere riconosciuta e curata per tempo. Infatti  spesso i ragazzi manifestano l’ansia anche a livello fisico, arrivando ad avere mal di pancia o febbre prima di andare a scuola. Nel mio caso mi succede di avere molto mal di pancia subito prima di un’interrogazione e mi è successo di iniziare a tremare senza riuscire a fermarmi. Fortunatamente quando mi è capitato quest’anno sono riuscita a tranquillizzarmi parlandone con le mie amiche e la mia famiglia. In alcuni casi può anche succedere che ci si ritiri in se stessi, con una diminuzione dell’impegno. Questo stato comporta un peggioramento dei voti provocando un circolo vizioso che può portare alla bocciatura. A volte anche l’ambiente può influire: rapporti tesi con la famiglia (a volte alcuni ragazzi percepiscono il proprio valore con l’esito e la prestazione scolastica, che spesso risponde alle aspettative troppo alte dei genitori), con i compagni o i professori possono influire negativamente. Al contrario rapporti distesi con la famiglia, il dialogo sereno con i professori e un clima positivo di classe aiutano a calmare l’ansia individuale.

 A livello pratico come facciamo a calmare lo stato di ansia prima che diventi una vera e propria malattia da curare a livello psicologico?

Io cerco di organizzare lo studio facendomi degli schemi settimanali, prima di studiare metto apposto la mia camera in modo tale di non distrarmi, scarico tutta la tensione sullo sport, e se succede qualcosa che mi ha turbata ne parlo con le mie amiche e i miei genitori. In generale praticare uno sport o un hobby, meditare, essere organizzati, suonare uno strumento, cucinare per gli esperti aiuta a diminuire lo stress e l’ansia. Poi ci sono i casi patologici che devono farsi aiutare dagli specialisti. 

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