di Cecilia Fortuna
L’ansia
è una reazione del nostro organismo che si incontra quando si effettuano
irrazionali previsioni negative su eventi percepiti come pericolosi o
importanti. Normalmente è un meccanismo che ci prepara ad affrontare i
potenziali pericoli ed è da considerarsi positiva, se però eccessiva diventa
negativa presentando disturbi importanti di tre tipi:
1 disturbi fisici:
gastrite, aumento della pressione, sudorazione, aumento del battito cardiaco,
difficoltà respiratorie, tremore, vertigini, mal di testa, svenimento, tensione
muscolare.
2 disturbi psicologici: scarsa
concentrazione, preoccupazione, depressione, paura del fallimento, agitazione,
problemi di memoria.
3 disturbi comportamentali:
irascibilità, insonnia, attacchi di panico, fobie, isolamento.
Quindi a cosa
porta l’ansia nel rapporto con la scuola?
Per ognuno di
noi esistono due tipologie di ansia, una positiva e una negativa. L’ansia
positiva a scuola è un fenomeno normale fin quando non ti blocca davanti ad
un’interrogazione o un compito. Credo che tutti abbiamo un pò di ansia quando
affrontiamo una verifica o un’interrogazione ma è un’ansia positiva che ci
permette di concentrarci meglio ed avere una resa migliore. Forse in questo
caso sarebbe meglio difinirlo stress.
Anch’io
spesso provo ansia per i compiti in classe ma la considero positiva perché mi spinge
a focalizzarmi e concentrarmi sullo studio. Se però questo malessere diventa
troppo intenso può portare a paura di affrontare i propri compiti scolastici
fino ad arrivare al rifiuto di andare a scuola diventando ansia negativa che
deve essere riconosciuta e curata per tempo. Infatti spesso i ragazzi manifestano l’ansia anche a
livello fisico, arrivando ad avere mal di pancia o febbre prima di andare a
scuola. Nel mio caso mi succede di avere molto mal di pancia subito prima di
un’interrogazione e mi è successo di iniziare a tremare senza riuscire a
fermarmi. Fortunatamente quando mi è capitato quest’anno sono riuscita a
tranquillizzarmi parlandone con le mie amiche e la mia famiglia. In alcuni casi
può anche succedere che ci si ritiri in se stessi, con una diminuzione dell’impegno.
Questo stato comporta un peggioramento dei voti provocando un circolo vizioso
che può portare alla bocciatura. A volte anche l’ambiente può influire:
rapporti tesi con la famiglia (a volte alcuni ragazzi percepiscono il proprio
valore con l’esito e la prestazione scolastica, che spesso risponde alle
aspettative troppo alte dei genitori), con i compagni o i professori possono
influire negativamente. Al contrario rapporti distesi con la famiglia, il
dialogo sereno con i professori e un clima positivo di classe aiutano a calmare
l’ansia individuale.
A livello pratico come facciamo a calmare lo
stato di ansia prima che diventi una vera e propria malattia da curare a
livello psicologico?
Io cerco di
organizzare lo studio facendomi degli schemi settimanali, prima di studiare
metto apposto la mia camera in modo tale di non distrarmi, scarico tutta la
tensione sullo sport, e se succede qualcosa che mi ha turbata ne parlo con le
mie amiche e i miei genitori. In generale praticare uno sport o un hobby,
meditare, essere organizzati, suonare uno strumento, cucinare per gli esperti
aiuta a diminuire lo stress e l’ansia. Poi ci sono i casi patologici che devono
farsi aiutare dagli specialisti.
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