giovedì 5 giugno 2025

Esistono sport solo per maschi o solo per femmine?

 



di Linda Buda

“Sei una ragazza, non sarai mai brava quanto un ragazzo a calcio”

“La danza è per le femminucce”

Queste frasi vi suonano familiari? Se la risposta è sì allora avete assistito, o siete stati protagonisti, di una forma di discriminazione purtroppo molto comune.

Si chiamano stereotipi o pregiudizi di genere a cui milioni di giovani sono sottoposti tutti i giorni, rendendo ancora più limitata l’indipendenza e la libertà di scelta per i ragazzi un po’ più timidi e facilmente influenzabili, paurosi di essere giudicati ed emarginati.

Il fine è sempre quello di rimarcare la mentalità chiusa e arretrata che ormai non esita ad andarsene e, anzi, rimane ferrea e radicata influenzando le persone giorno dopo giorno nel proprio modo di pensare e vivere.

Come a voler dire che al momento della nostra nascita ci siano state instillate un sacco di norme e restrizioni dovute al nostro genere, al quale dobbiamo attenerci, altrimenti verremmo colpiti da discriminazioni, minacce e tanto altro.

Per quanto alla nostra società piaccia innovare qualsiasi tipologia di tecnologia, quando si tratta di combattere stereotipi e disparità di genere, solo in pochi si attivano a cambiare questa parte della società retrograda nella quale viviamo.

Ma esistono veramente degli sport solo da maschio o solo da femmina?

A questo punto la risposta è ovvia: no.

Non esistono sport solo per maschi o solo per femmine.

Esistono sport più pericolosi di altri.

Esistono sport con attrezzi ed altri no.

Esistono sport al chiuso e all’aperto.

Esistono sport che ci piacciono e non.

E questa dovrebbe essere l’unica restrizione accettabile.

Lo sport deve essere un momento di libertà dedicato a noi stessi, la palestra una nuova casa e i compagni dei nuovi amici, e sopra ad ogni altra cosa dobbiamo essere noi e i nostri gusti i protagonisti di questa scelta.

Purtroppo gli individui pronti a giudicare non sono solo fuori dal campo, ma a volte anche dentro. Tra compagni ed insegnanti spesso anche chi fa parte di questi ambiti dovrebbe rivedere la sua modalità di pensiero e di interfaccio con i propri allievi, o compagni.

Purtroppo la strada per abbattere pregiudizi inutili e stereotipi fuori dal normale è ancora lunga e chi rimane a soffrirne sono sempre le stesse anime eccitate per il loro nuovo inizio e costrette a lasciare o peggio, neanche a cominciare, per colpa di chi si sente in diritto di decidere per loro.

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