di Pietro Scialpi
Al giorno d’oggi i social media fanno parte della vita di tutti i giorni e per noi giovani giocano un ruolo molto importante nel modo in cui costruiamo la nostra identità. Piattaforme come Instagram, TikTok, YouTube o Snapchat non sono solo strumenti per passare il tempo: ci aiutano a capire chi siamo, cosa ci piace, come vogliamo apparire agli alti.
Durante l’adolescenza, che è un periodo pieno di cambiamenti e incertezze, involontariamente il nostro cervello crea dei dubbi su noi stessi. I social ci danno modo di sperimentare, provare a mostrarci in modi diversi, seguire persone, mode che ci ispirano o vedere come si comportano gli altri. Questo ci fa capire meglio cosa ci rappresenta e cosa no. Però a volte, invece di sentirci più sicuri, ci sentiamo sotto pressione. Ci sembra di dover per forza essere perfetti, sempre felici, sempre alla moda, sempre con qualcosa da dire o da mostrare.
Uno dei problemi principali è doversi mettere sempre a confronto con gli altri. Sui social vediamo foto e video di persone che sembrano avere una vita perfetta: fisici scolpiti, viaggi da sogno, relazioni da film, anche se sappiamo che spesso è tutto costruito o ritoccato con i filtri, ci sentiamo comunque inferiori. Questo può farci venire dubbi su noi stessi, sul nostro aspetto o sulla nostra vita. In certi casi si può arrivare anche a vivere male il proprio corpo, facendoci sentire sbagliati solo perché non si assomiglia agli “influencer” che seguiamo.
Un altro aspetto difficile è la ricerca di approvazione. Molti di noi controllano continuamente i like, i commenti o i follower. Quando un nostro post non ha successo, ci sentiamo poco apprezzati soprattutto vedendo i post di amici o personaggi famosi. Al contrario, quando riceviamo tanti like, ci sentiamo bene ma solo per un po’. Si diventa dipendenti dal giudizio degli altri e si basa la felicità su quello che gli altri pensano di noi. Questo crea stress e insicurezza.
La FOMO (fear of missing of) , la famosa “paura di essere tagliati fuori”. Vogliamo sempre essere aggiornati, sapere cosa fanno gli altri, partecipare alle “challenge”(sfide) e non perderci le storie degli amici. Questo ci tiene sempre attaccati allo schermo e ci fa dimenticare la vita reale, quella fatta di rapporti faccia a faccia.
Ma non tutto dei social è negativo. Se usati con metodo, possono anche farci del bene. Ci sono pagine che parlano di ”body positivity”, cioè accettare il proprio corpo così com’è, oppure profili che parlano di ansia, autostima e salute mentale in modo serio e utile. Possiamo trovare persone che ci fanno sentire meno soli, che ci capiscono o che ci danno consigli utili.
Per questo imparare a usare i social in modo consapevole é importante. Non dobbiamo credere a tutto quello che vediamo e nemmeno pensare che dobbiamo essere come chi vediamo sui social. Essere sé stessi, anche online, è la cosa più importante. E anche se non è sempre facile, possiamo farcela se impariamo a conoscerci e a volerci bene, senza filtri.
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