mercoledì 27 aprile 2022

Non tutti i film escono col buco, o forse sì?

 



Anche tra i classici più amati si nascondono gli errori più eclatanti 

 di Anna Nichele

I buchi di trama sono le inconsistenze presenti in una storia rappresentate da situazioni senza un senso logico. Possono apparire nel momento in cui l’autore, pur di rispettare la storia premeditata, crea delle incoerenze per comodità o per semplice sbaglio.

Nel caso dei film vengono anche denominate buchi di sceneggiatura e non serve essere critici esperti o nerd incalliti per individuarli. Vediamone alcuni: 

- Matrix (1999): all’inizio viene spiegato che per entrare e uscire dal Matrix è richiesto il permesso di un operatore, però il personaggio Cypher riesce ad accedere autonomamente;

- Interstellar (2014): il primo pianeta su cui gli astronauti atterrano è talmente vicino a un buco nero che dovrebbe venire come minimo risucchiato ma rimane intoccato se non per una variazione di marea;

- Superman (1978): non riesce a fermare due missili nucleari ma è capace di far ruotare la terra al contrario;

- Toy Story (1995): Buzz Lightyear non sa di essere un giocattolo ma quando l’umano Andy appare non esita a immobilizzarsi per non farsi scoprire;

 

- Per Vincere Domani - The Karate Kid (1984): il torneo in cui partecipa il personaggio principale Daniel bandisce qualsiasi colpo diretto alla faccia ma nella finale sferra il suo “Colpo della Gru”, nonché un calcio in faccia. Non solo non viene squalificato, viene addirittura proclamato vincitore.

 

- La Sirenetta (1989): è evidente dal momento in cui la protagonista firma il patto con Ursula che le priva la voce che la scrittura esiste perfino nei fondali marini, quindi si sarebbero potuti evitare numerosi spiacevoli avvenimenti (compreso il suicidio nella fiaba originale) se Ariel non si fosse limitata a scambiare sguardi con il principe Eric; 

- Cenerentola (1950): subito dopo aver completato il makeover di Cenerentola la fata madrina esplicita la regola del suo incantesimo, cioè il suo svanimento allo scoccare della mezzanotte. Al dodicesimo tocco dell’orologio outfit e carrozza spariscono in una nube di glitter ma la fantomatica scarpetta di cristallo rimane nella mani del principe.


Queste falle sono comuni anche nei libri e si possono trovare altrettanto facilemente in testi più antichi. La Divina Commedia di Dante, per esempio, nonostante sia l’opera più importante della letteratura italiana, è colma di imprecisioni. La più evidente è forse l’incorporeità delle anime dannate con cui l’autore riesce ad avere scontri fisici (canto VIII, l’iracondo Filippo Argenti afferra Dante).

Nessun commento:

Posta un commento