giovedì 12 maggio 2022

Due ruote a motori, un destino ormai segnato

 

Perché i giovani d'oggi non sono più interessati alle moto e ai motorini come invece accadeva un tempo?



 di Giovanni Pellizzari

Pensateci un po’: fino a pochi anni fa, passando nei pressi di una qualsiasi scuola superiore, vi sareste imbattuti in una miriade di "motorini" e di moto (in funzione dell'età degli studenti), anzi per meglio dire ammassati davanti all'ingresso.

Se poi avevate la disavventura di trovarvi all'ora di uscita dalle lezioni, si salvi chi può, peggio di una mandria in fuga, con il rischio di trovarvi qualcuno sotto le ruote, o ... nel finestrino, con la malaugurata probabilità di uno specchietto rovinato o di un graffio sulla carrozzeria!

Dopo due anni di  pandemia, che ci hanno tenuto praticamente sospesi in splendido isolamento in una specie di limbo, si fa un po’ di fatica a riprendere il normale sistema di vita e di relazioni sociali e si deve certamente ammettere che tutto ciò ha lasciato degli strascichi psicologici e socio/economici non semplicissimi da superare.

Anche il mercato dei motoveicoli (moto e ciclomotori) ha subito dei contraccolpi consistenti anche se, dall'inizio  del 2021, sta beneficiando del cosiddetto "rimbalzo" dovuto ai primi cenni di ripresa dell'apparato produttivo e della propensione al consumo.

Bene, allora tutto come prima?

Non proprio, perché i numeri spesso non dicono il vero e rappresentano solo una parte della realtà.

Certo il concessionario potrà dirvi che complessivamente il valore dei motoveicoli venduti probabilmente stia ritornando ad essere stabile anche se, per esperienza diretta, potrà raccontarvi di come la composizione del target di età degli acquirenti stia cambiando in modo sensibile.

È una sensazione?

Torniamo all'inizio di questo racconto e provate a ripercorrere le medesime strade che prima vi avevano dato le sensazioni che abbiamo descritto.

Cosa rilevate?

Davanti alle scuole è ora insolito vedere quell'ammasso coloratissimo di  "ferraglia" e, all'ora di uscita, i ragazzi defluiscono  sempre con la solita irruenza ma, udite udite, se ne vanno  a piedi, spesso in grossi gruppi rumorosi e festanti ... se non state attenti venite travolti comunque, ma a piedi!

Cosa è accaduto allora?

Abbiamo chiesto ad Andrea, studente del quarto anno, diciassette anni, come mai né lui, né buona parte dei suoi compagni sia attrezzato con un motoveicolo qualsiasi.

La risposta non è stata, come tradizionalmente ci si poteva aspettare, il solito diniego dei genitori che, anzi, qualche disponibilità ("...per favorire la mobilità del ragazzo...") l'avevano manifestata.

Il buon Andrea in poche parole (opportunamente tradotte) ci ha spiegato che “La moto non è una delle cose che più mi interessa, tra l'altro solo apparentemente mi regala più libertà, in quanto in realtà mi crea più dipendenza  verso i miei genitori. Devo rispettare più regole, mi crea preoccupazioni e, non ultimo, è una spesa che preferisco risparmiare per fare altre cose che mi coinvolgono di più. Eventualmente noleggio un monopattino o un ciclomotore elettrico che posso lasciare dovunque...quando sono più grande magari mi compro la macchina che ci posso portare anche gli amici e posso spostarmi meglio e più lontano, ma non troppo perché in quel caso prenderei l’aereo”.

A fianco di Andrea c'è la sua amica Giulia che annuisce.

Facciamo un'altra domanda diretta . "Ma, a prescindere dall'utilità, non vi piacerebbe  proprio avere una moto, intesa come oggetto da possedere perché ha un suo significato romantico di vita "on the road", gli spazi aperti ...?"

La risposta di entrambi è uno sguardo interrogativo, immediatamente distratto da un messaggio sullo smartphone e seguito da un saluto frettoloso ... se ne vanno insieme ridendo...

Più o meno le stesse domande le rivolgiamo a due avventori seduti al tavolino di un bar in zona semi centrale.

Subito avvertiamo che il clima è significativamente diverso: a pochi metri sono parcheggiati un’ imponente moto "naked" di impronta sportiva, con cilindrata di 890 cc. e un grosso scooterone  da crociera superaccessoriato.

Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, lo scooter appartiene al più giovane, tra i trenta e i quaranta anni, vestito "bene", mentre la moto è del signore più o meno  cinquantenne con aspetto più casual.

Anche se probabilmente non ce ne sarebbe bisogno, poniamo all'incirca le stesse domande.

Le risposte sono inequivocabili e, anzi, danno luogo ad una interessante e piacevole conversazione da cui esce fuori bene la distanza generazionale con gli studenti di prima, il diverso senso della vita e il modo di godersela: per i nostri due interlocutori la moto è un simbolo di libertà e di indipendenza, rappresenta ancora l'avventura e, pur di seguire le proprie fantasie, non hanno remore a viaggiare per centinaia di chilometri, anche solo per partecipare a grandi  raduni di motociclisti.

Abbiamo verificato sul campo quella che è una tendenza abbastanza costante ormai da qualche anno.

Le generazioni precedenti conservano un amore incondizionato verso i motoveicoli, che continuano ad essere una componente  importantissima del loro immaginario collettivo: statisticamente si può constatare come l'età media di acquirenti di moto di grossa cilindrata si sia sensibilmente alzata.

Al contrario, nella fascia tra i quattordici e i venti anni, l'interesse e il mercato si sono abbastanza ridimensionati.

I dati economici del settore sono suffragati dagli studi sul comportamento che confermano come il centro dell'attenzione dei ragazzi più giovani si sia spostato verso gli smartphone e verso la cultura dei "social" che, insieme, sono diventati i veri innovativi strumenti di aggregazione e di comunicazione, in grado di creare nuovi bisogni e nuove community, cui corrispondono diverse logiche e differenti target commerciali.

In particolare, pertanto, lo smartphone occupa un posto privilegiato nei desideri/necessità dei cosiddetti "millennial", che vivono di fatto nelle rete, dove condividono ogni cosa, anche la propria solitudine e le proprie frustrazioni, e dove trovano spazi infiniti di evasione.

Inoltre la Rete consente di presentarsi senza veli per quelli che si è, oppure di apparire virtualmente  come persone migliori al fine di non essere emarginati.

Questo incalzante distacco dalla realtà influisce sul minore appeal che moto e motorini esercitano sui ragazzi.

Per contrastare questo fenomeno (in assoluto in parte anche preoccupante) le aziende stanno affinando le proprie strategie di marketing e stanno sviluppando prodotti che possano interrompere e invertire questa tendenza al ribasso: in particolare stanno investendo sui modelli con motorizzazione 125 cc. che, secondo i dati di mercato più recenti, grazie alle loro caratteristiche performanti ma non troppo impegnative, sembra stiano facendo breccia  tra i più giovani.

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