Perché i giovani d'oggi non sono più
interessati alle moto e ai motorini come invece accadeva un tempo?
Pensateci un po’: fino a pochi anni fa, passando nei pressi di una
qualsiasi scuola superiore, vi sareste imbattuti in una miriade di
"motorini" e di moto (in funzione dell'età degli studenti), anzi per
meglio dire ammassati davanti all'ingresso.
Se poi avevate la disavventura di trovarvi all'ora di uscita dalle
lezioni, si salvi chi può, peggio di una mandria in fuga, con il rischio di
trovarvi qualcuno sotto le ruote, o ... nel finestrino, con la malaugurata
probabilità di uno specchietto rovinato o di un graffio sulla carrozzeria!
Dopo due anni di pandemia, che ci
hanno tenuto praticamente sospesi in splendido isolamento in una specie di
limbo, si fa un po’ di fatica a riprendere il normale sistema di vita e di
relazioni sociali e si deve certamente ammettere che tutto ciò ha lasciato
degli strascichi psicologici e socio/economici non semplicissimi da superare.
Anche il mercato dei motoveicoli (moto e ciclomotori) ha subito dei
contraccolpi consistenti anche se, dall'inizio
del 2021, sta beneficiando del cosiddetto "rimbalzo" dovuto ai
primi cenni di ripresa dell'apparato produttivo e della propensione al consumo.
Bene, allora tutto come prima?
Non proprio, perché i numeri spesso non dicono il vero e rappresentano
solo una parte della realtà.
Certo il concessionario potrà dirvi che complessivamente il valore dei
motoveicoli venduti probabilmente stia ritornando ad essere stabile anche se,
per esperienza diretta, potrà raccontarvi di come la composizione del target di
età degli acquirenti stia cambiando in modo sensibile.
È una sensazione?
Torniamo all'inizio di questo racconto e provate a ripercorrere le
medesime strade che prima vi avevano dato le sensazioni che abbiamo descritto.
Cosa rilevate?
Davanti alle scuole è ora insolito vedere quell'ammasso coloratissimo
di "ferraglia" e, all'ora di
uscita, i ragazzi defluiscono sempre con
la solita irruenza ma, udite udite, se ne vanno
a piedi, spesso in grossi gruppi rumorosi e festanti ... se non state
attenti venite travolti comunque, ma a piedi!
Cosa è accaduto allora?
Abbiamo chiesto ad Andrea, studente del quarto anno, diciassette anni,
come mai né lui, né buona parte dei suoi compagni sia attrezzato con un
motoveicolo qualsiasi.
La risposta non è stata, come tradizionalmente ci si poteva aspettare,
il solito diniego dei genitori che, anzi, qualche disponibilità ("...per
favorire la mobilità del ragazzo...") l'avevano manifestata.
Il buon Andrea in poche parole (opportunamente tradotte) ci ha spiegato
che “La moto non è una delle cose che più mi interessa, tra l'altro solo apparentemente
mi regala più libertà, in quanto in realtà mi crea più dipendenza verso i miei genitori. Devo rispettare più
regole, mi crea preoccupazioni e, non ultimo, è una spesa che preferisco
risparmiare per fare altre cose che mi coinvolgono di più. Eventualmente
noleggio un monopattino o un ciclomotore elettrico che posso lasciare
dovunque...quando sono più grande magari mi compro la macchina che ci posso
portare anche gli amici e posso spostarmi meglio e più lontano, ma non troppo perché
in quel caso prenderei l’aereo”.
A fianco di Andrea c'è la sua amica Giulia che annuisce.
Facciamo un'altra domanda diretta . "Ma, a prescindere
dall'utilità, non vi piacerebbe proprio
avere una moto, intesa come oggetto da possedere perché ha un suo significato
romantico di vita "on the road", gli spazi aperti ...?"
La risposta di entrambi è uno sguardo interrogativo, immediatamente
distratto da un messaggio sullo smartphone e seguito da un saluto frettoloso
... se ne vanno insieme ridendo...
Più o meno le stesse domande le rivolgiamo a due avventori seduti al
tavolino di un bar in zona semi centrale.
Subito avvertiamo che il clima è significativamente diverso: a pochi
metri sono parcheggiati un’ imponente moto "naked" di impronta
sportiva, con cilindrata di 890 cc. e un grosso scooterone da crociera superaccessoriato.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, lo scooter appartiene al
più giovane, tra i trenta e i quaranta anni, vestito "bene", mentre
la moto è del signore più o meno
cinquantenne con aspetto più casual.
Anche se probabilmente non ce ne sarebbe bisogno, poniamo all'incirca le
stesse domande.
Le risposte sono inequivocabili e, anzi, danno luogo ad una interessante
e piacevole conversazione da cui esce fuori bene la distanza generazionale con
gli studenti di prima, il diverso senso della vita e il modo di godersela: per
i nostri due interlocutori la moto è un simbolo di libertà e di indipendenza,
rappresenta ancora l'avventura e, pur di seguire le proprie fantasie, non hanno
remore a viaggiare per centinaia di chilometri, anche solo per partecipare a
grandi raduni di motociclisti.
Abbiamo verificato sul campo quella che è una tendenza abbastanza
costante ormai da qualche anno.
Le generazioni precedenti conservano un amore incondizionato verso i
motoveicoli, che continuano ad essere una componente importantissima del loro immaginario
collettivo: statisticamente si può constatare come l'età media di acquirenti di
moto di grossa cilindrata si sia sensibilmente alzata.
Al contrario, nella fascia tra i quattordici e i venti anni, l'interesse
e il mercato si sono abbastanza ridimensionati.
I dati economici del settore sono suffragati dagli studi sul
comportamento che confermano come il centro dell'attenzione dei ragazzi più
giovani si sia spostato verso gli smartphone e verso la cultura dei
"social" che, insieme, sono diventati i veri innovativi strumenti di
aggregazione e di comunicazione, in grado di creare nuovi bisogni e nuove
community, cui corrispondono diverse logiche e differenti target commerciali.
In particolare, pertanto, lo smartphone occupa un posto privilegiato nei
desideri/necessità dei cosiddetti "millennial", che vivono di fatto
nelle rete, dove condividono ogni cosa, anche la propria solitudine e le
proprie frustrazioni, e dove trovano spazi infiniti di evasione.
Inoltre la Rete consente di presentarsi senza veli per quelli che si è,
oppure di apparire virtualmente come
persone migliori al fine di non essere emarginati.
Questo incalzante distacco dalla realtà influisce sul minore appeal che
moto e motorini esercitano sui ragazzi.
Per contrastare questo fenomeno (in assoluto in parte anche
preoccupante) le aziende stanno affinando le proprie strategie di marketing e
stanno sviluppando prodotti che possano interrompere e invertire questa
tendenza al ribasso: in particolare stanno investendo sui modelli con
motorizzazione 125 cc. che, secondo i dati di mercato più recenti, grazie alle
loro caratteristiche performanti ma non troppo impegnative, sembra stiano
facendo breccia tra i più giovani.
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