martedì 29 novembre 2022

RECENSIONI. “Il giovane favoloso”, quando Leopardi arriva al cinema

 



Come possiamo conoscere la realtà storica attraverso un'illusione

 di Catalin Atodiresei

 

Care lettrici e cari lettori, ben trovati in questo nuovo articolo del Fogazzaro Post. Studiando letteratura italiana molti studenti sviluppano opinioni contrastanti a proposito di determinati autori, ma sicuramente uno degli scrittori più polarizzanti fra quelli  è Giacomo Leopardi. Infatti se da un lato molti alunni rimangono affascinati dalla sua visione della vita, dall'altro ci sono persone che si trovano al polo opposto, ritenendo, erroneamente, che non sia altro che un “depresso”, senza indagare più in profondità nelle sue motivazioni. Al di là di tutto ciò, una cosa va chiaramente detta, e cioè che molti di noi hanno fatto ricorso a film e serie tv per avere più spunti di studio (oltre che, magari, per aumentare il proprio bagaglio culturale). Oggi, dunque, daremo un'occhiata ad un film basato sulla vita di Leopardi, intitolato “Il giovane favoloso”.

 

La pellicola, uscita nelle sale cinematografiche nel 2014, appartiene al genere biografico, storico e drammatico, e raduna al suo interno i principali momenti della vita dello scrittore di Recanati, dalla morte di Teresa Fattorini (a cui avrebbe, poi, dedicato “a Silvia”), all'incontro a Firenze con colui che sarà il suo migliore amico, Antonio Ranieri. Leopardi vive la sua giovinezza all'insegna della dedizione allo studio, e il rapporto con i suoi genitori sarà sempre freddo e distaccato. Proprio per il suo fervente desiderio di sfuggire alla condizione di cattività in cui si trovava vivendo a Recanati, tenterà la fuga durante una notte, salvo poi essere scoperto dal padre Monaldo, che si trovava alla guida del cocchio. Leopardi avrà seri problemi di salute, per via dell'intensissimo studio (che egli stesso descrive come “anni di studio matto e disperatissimo”), e le sue condizioni sarebbero peggiorate anche in seguito all'abbandono di Recanati, che lascerà per spostarsi dapprima a Firenze, poi a Roma, infine a Napoli. Nella città partenopea Leopardi avrà modo di “ricominciare a vivere”, in quanto riuscirà a sperimentare quelle cose che, in gioventù, trascurò.

 

I più esperti in cinematografia, in particolar modo quella nostrana, ma anche coloro che, magari, hanno già visto i film “N, io e Napoleone”, “Mio fratello è figlio unico” o “La nostra vita”, sicuramente riconosceranno, nei panni di Giacomo Leopardi, il pluripremiato attore Elio Germano il quale, grazie a questo film, ha vinto il Premio Pasinetti e il Premio Vittorio Veneto alla Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia, oppure il premio per il miglior attore protagonista al David di Donatello. Altri attori degni di nota sono, ad esempio, Michele Riondino (nei panni di Antonio Ranieri), o Massimo Popolizio (che impersona Monaldo Leopardi). Il regista e sceneggiatore della pellicola è Mario Martone, le case produttrici sono la Palomar e RAI Cinema, il montaggio è di Jacopo Quadri, la colonna sonora è del musicista tedesco Sascha Ring e lo scenografo è Giancarlo Muselli. Il film è stato interamente girato in Italia, nelle zone di interesse culturale dello scrittore, ovvero Recanati, Firenze, Roma e Napoli, mantenendo, così, il suo aspetto biografico, e permettendo di far conoscere agli spettatori i territori fondamentali in cui lo scrittore trascorse la sua vita. “Il giovane favoloso” dura poco più di due ore, e c'è da dire che non sono affatto poche. Fortunatamente, però, per gli studenti che dovranno studiare Leopardi, e sono alla ricerca di metodi di apprendimento efficaci, non disperate: questo film sarà sia utile allo studio, grazie al grande bagaglio di informazioni che porta con sé, che di vostro gradimento!

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