domenica 11 dicembre 2022

Al Fogazzaro si andrà in gita?


 

di Viola Gratton

Cari lettori, oggi attraverso questo breve articolo,  parleremo del tema “Gita”, una parola che emoziona soprattutto gli studenti dell’ultimo anno, intrepidi di poter far esperienza di questo viaggio culturale, educativo e che possa anche dare spazio allo svago prima dell’arrivo del mese di giugno. 

 A seguito dei due anni e mezzo del periodo di totale congelamento a causa del covid, lo stato d’animo di tutti gli studenti è più che desideroso di poter vivere nuovamente un’ esperienza che, da sempre, è attesa da tutti. Nonostante la problematica COVID non sia svanita del tutto, la possibilità di poter fare viaggi studio non è più vietata agli studenti, almeno non dai decreti.

Affrontiamo quindi una problematica che si pone a tutte le classi quinte: a partire da quest’anno non c’è più una commissione incaricata alla gestione dei viaggi fuori porta. 

Questo ha portato molta incertezza negli alunni in quanto non erano più sicuri che la realizzazione di una gita (o meglio viaggio di istruzione) fosse fattibile.

 Le diverse classi  non hanno perso la speranza e hanno iniziato a proporre un’organizzazione autonoma, insieme all’aiuto di professori e/o genitori. La strategia da parte dei ragazzi è quella di presentare l’idea di viaggio al consiglio di classe e sperare che qualcuno dei professori possa incaricarsi di questo impegno che richiede molta responsabilità. 

Passiamo ora all'organizzazione generale. La meta del viaggio? I mezzi di trasporto per raggiungerla? Sicuramente sarà preferibile una città italiana facilmente raggiungibile in treno o autobus, le più gettonate sono appunto Roma, Napoli e Firenze che rispettivamente necessitano di  3 ore e mezza, 6 ore e 2 ore e mezza di treno.

All’orecchio arrivano queste voci, che non è  importante solo la città scelta, ma anche il mezzo di trasporto, in quanto l’aereo è piuttosto rischioso per questioni di aumento del costo dei voli in fase di prenotazione.  Diverse classi stanno proponendo di partire insieme, e quindi unire due quinte per un unico viaggio studio. 

Nella speranza che tutti quanti possano tornare a vivere questa esperienza che rimarrà sempre un ricordo importante e formativo nella vita di uno studente. Confidiamo nella possibilità di rendere realizzabile questo obbiettivo,  e nel frattempo cerchiamo almeno di migliorare la comunicazione tra le classi, in modo da favorire eventuali organizzazioni di gruppo.  

 Vi aspetto con il prossimo aggiornamento, dove, forse, avremmo la fortuna e l’opportunità di ascoltare nuovamente i racconti delle gite di quinta. 

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