Hai in programma di fare un viaggio studio in America? Questa intervista fa per te.Giulia, arrivata al termine della sua esperienza come Exchange Student, ha accettato di rispondere ad alcune domande che possono aiutare gli studenti a capire se questa esperienza può fare per loro.
di Rebecca Celsan
Ciao Giulia, parlaci un po’ di te
Ciao, mi chiamo
Giulia e frequento l’indirizzo linguistico del Liceo Fogazzaro. Il 6 agosto
2022 ho intrapreso un’avventura che mi ha permesso di maturare autonomamente:
un viaggio studio di sei mesi negli Stati Uniti, più precisamente in Illinois.
Pensi che questa esperienza ti abbia in qualche
modo trasformata?
Sì, penso che
questa esperienza mi abbia formata, infatti al momento mi reputo molto più
aperta a nuove esperienze.
Purtroppo la
famiglia che mi ha ospitata non ha rispecchiato le mie aspettative. La mia
mamma ospitante si rifiutava di assistermi in ogni modo e pretendeva che mi
preparassi i pasti da sola, pulissi la mia camera ogni giorno, lavassi i
vestiti e non ne poteva sapere di darmi passaggi. Per questo motivo penso di
essere diventata più responsabile e indipendente.
Perché hai preferito fare metà anno invece che i
12 mesi?
Ho optato per i
sei mesi principalmente perché ero consapevole che in un liceo, specialmente
del mio indirizzo, sarebbe stato troppo difficile recuperare il programma di un
anno.
Studio a parte,
mi sarebbe piaciuto molto trascorrere tutti i 12 mesi all’estero, anche perché
sarei riuscita a risolvere il problema della famiglia ospitante. Infatti, ho
riscosso i primi disagi al quarto mese della mia permanenza, e cambiarla per
due mesi non sarebbe stato possibile né conveniente.
Come percepisci il tuo inglese dopo questa
esperienza?
Sicuramente il
costante contatto con l’inglese mi ha dato più dimestichezza con la lingua. Ora
posso parlare in modo abbastanza fluente senza dover fermarmi a riflettere su
cosa dire, per esempio quando devo rispondere a una domanda.
Come hai trovato la scuola americana rispetto a
quella italiana?
Penso che la
scuola italiana e quella americana possano essere considerate esattamente
allìopposto. Mentre in America la scuola è considerata un luogo dove si viene
messi a proprio agio e gli studenti possono sentirsi parte di un grande gruppo,
l'istruzione italiana è finalizzata al risultato, quindi voti e medie
scolastiche.
Un’altra grande
differenza che ho notato nel metodo di insegnamento americano è il rapporto
professore-studente. I docenti, pur avendo molte classi, si sentono in dovere
di instaurare un rapporto speciale con ogni alunno, e non si permetterebbero
mai di abusare del proprio potere o considerarsi superiori.
A chi consiglieresti questa esperienza?
Consiglio il
viaggio all’estero a persone che hanno un carattere abbastanza forte da
sopportare la grande distanza da casa, e che siano in grado di superare anche i
problemi più difficili in modo autonomo.
Io in prima
persona ho riscontrato alcune difficoltà, che senza il mio tipo di carattere
sarebbero state un problema molto più grande

Nessun commento:
Posta un commento