venerdì 6 gennaio 2023

Lo sport fa bene alla mente, il ciclismo anche al fisico e all’ambiente!


 

di Gaia Contaldi 


Fin dall’antichità, lo sport ha sempre occupato una posizione determinante per l’uomo. Lo accompagna nella sua crescita come persona e delle volte lo salva addirittura da sé stesso. Lo sport, a prescindere dall’età della persona di cui si sta parlando, offre a chiunque lo spazio e la possibilità di parlare, con una lingua intesa da molti come diversa. Si può dunque dire che fare sport permette di realizzarsi, di comunicare e anche di stare bene.

A questo proposito riporto la testimonianza di un ciclista, Luca, che prima di essere uno sportivo,  è un amico. Ciò di cui si andrà a parlare, e ciò che ho domandato a Luca, è la capacità di uno sport come questo di assistere e determinare mentalmente una persona e di affiancarla nel suo percorso sotto diversi aspetti. 

 


“Mi sono avvicinato al ciclismo 4 anni fa. In famiglia ho un fratello ciclista e un anno dopo che lui si iscrisse in una squadra, lo feci anche io e… iniziai a correre! La mia carriera come  allievo non è durata molto ma, nonostante ciò, percepivo la bici come parte integrante di me.  Nella testa avevo un solo pensiero: pedalare. Tutti i giorni tornavo a casa, mangiavo e poi subito uscivo in bici. Uscivo per allenarmi. A prescindere dal tempo o dalla temperatura, ed indipendentemente dallo studio: io dovevo fare quei km in  bici. Non c’erano alternative. Il mio amore per il ciclismo è aumentato di giorno in giorno, e così la fame e  il desiderio di montare in sella mi accompagnano ovunque. È complesso spiegare ciò che si prova nei confronti di una cosa di cui si è innamorati, se non dicendo  semplicemente che ne si è innamorati. Sto bene sulla bici! Il motivo per cui sono così legato a questo sport è che ho la consapevolezza che quando sono su quella sella non mi sentirò in nessun altro modo se non libero. Chi mi conosce lo sa, sono una persona totalmente fuori dagli schemi e distante dalla normalità. Una cosa divertente è che molte volte mi piace andare in bici per ripassare quello che studio, lo consiglio. Concludo dicendo che la bici dunque è terapeutica da un punto di vista psicologico e al contempo istruttiva e funzionale. In questi anni di momenti duri ce ne sono stati tanti, la cosa importante però è che è sempre stata la bici a prendermi e a risollevarmi così da uscirne.   

Luca Ferronato                                

Ciò che è stato ben espresso da Luca stesso e che traspare dalle sue parole  è l’importanza  che si può attribuire ad uno sport, che non è da vedere solo come un gioco, ma come un vero e proprio impegno, come una grande voglia di mettersi costantemente alla prova, di superare i propri limiti diventando più forti, fino a realizzare i propri sogni e i propri obiettivi. 

Prendendo or in considerazione il fatto che lo sport fa bene al fisico, degli studi confermano che nell’età adolescenziale si fa movimento perché si è maggiormente attenti all’aspetto fisico, ad una cura estetica abbondante, dunque chi pratica sport ha automaticamente uno stato di salute migliore. Ma dunque, il ciclismo, aiuta così tanto a livello fisico?  

Mauro Biasiolo, ciclista e componente della ditta Abus di Camisano, che si occupa della costruzione di caschi per ciclisti, risponde così: “Certo che sì. È un ottimo esercizio cardio, un ottimo sfogo e anche un ottimo rimedio allo stress, molto faticoso sia di fisico che di testa, ma permette di essere  in salute. Non solo. La bici mi ha aiutato nel risolvere i problemi alla schiena, perché inteviene sulla postura”. 

Alcuni fisioterapisti affermano infatti che il ciclismo è uno sport a basso impatto traumatico, in quanto non si esercitano delle grandi pressioni alle articolazioni degli arti posteriori. Per questo lo si ritiene uno sport idoneo per tutte quelle persone affette da patologie alle ginocchia e alle gambe. Andare in bici per almeno mezz’ora al giorno non solo dimezza il rischio di ammalarsi rispetto a chi conduce una vita sedentaria, ma garantisce come risultato una mente più lucida e reattiva. Sembrerebbe infatti che i lavoratori che si recano al lavoro in bici si dimostrano più attenti e produttivi rispetto a chi predilige altri mezzi. Questo perché l’attività fisica aumenta l’ossigenazione celebrale e la circolazione sanguigna, attivando i circuiti neurali legati all’attenzione, al focus e all’attività creativa. In ultimo, il ciclismo è uno sport che combatte la sedentarietà e aiuta anche  a contrastare anche i disturbi del sonno.                           

 Parlando dei benefici ambientali, usare la bicicletta vuol dire spostarsi senza contribuire ad inquinare rispettando l'ambiente. La bicicletta consiste in un mezzo per conoscere il mondo, senza emettere alcun tipo di sostanze inquinanti o cancerogene nell’aria. Fortemente vantaggiosa per quelle persone che vivono nei centri urbani, in quanto è il mezzo perfetto per spostarsi ovunque in città, senza rischiare di finire in mezzo al traffico. Inoltre la bicicletta non solo non emette C02, ma è anche un mezzo estremamente silenzioso, contribuendo così, oltre ad evitare l’inquinamento atmosferico  e il traffico, di ridurre l'inquinamento acustico. La bicicletta fa anche bene al portafoglio: oltre che essere un mezzo molto economico, non necessita di molti soldi per la sua manutenzione.

 In merito a questo, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci anche con Guglielmo Bulfoni, il nostro rappresentante di istituto. Alla domanda “Ritieni che la bici possa portare a dei benefici di tipo ambientale, ti capita mai di utilizzarla?” ,Guglielmo ha risposto così: “Rifacendomi  alla mia esperienza, io abito abbastanza vicino all’istituto e utilizzo come mezzo di trasporto principale la bici. Ritengo che utilizzarla possa avere diversi vantaggi: per prima cosa sveglia l'organismo e la mente rendendoli reattivi quando si è ancora assonnati. Rende gli spostamenti brevi più veloci e dinamici e permette un minore impatto ambientale. Inoltre presenta anche diversi vantaggi a livello economico in quanto permette di risparmiare sui mezzi di trasporto, cosa non da poco.”                                                       

         

 

Si ringraziano e si salutano Luca Ferronato, Mauro Biasiolo e Guglielmo Bulfoni. 

 


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