di Gaia Contaldi
Fin dall’antichità, lo sport ha sempre occupato una posizione determinante per l’uomo. Lo accompagna nella sua crescita come persona e delle volte lo salva addirittura da sé stesso. Lo sport, a prescindere dall’età della persona di cui si sta parlando, offre a chiunque lo spazio e la possibilità di parlare, con una lingua intesa da molti come diversa. Si può dunque dire che fare sport permette di realizzarsi, di comunicare e anche di stare bene.
A questo proposito riporto la
testimonianza di un ciclista, Luca, che prima di essere uno sportivo, è
un amico. Ciò di cui si andrà a parlare, e ciò che ho domandato a Luca, è la capacità
di uno sport come questo di assistere e determinare mentalmente una persona e di
affiancarla nel suo percorso sotto diversi aspetti.
“Mi sono avvicinato al ciclismo 4
anni fa. In famiglia ho un fratello ciclista e un anno dopo che lui si iscrisse
in una squadra, lo feci anche io e… iniziai a correre! La mia carriera
come allievo non è durata molto ma, nonostante ciò, percepivo la bici
come parte integrante di me. Nella testa avevo un solo pensiero:
pedalare. Tutti i giorni tornavo a casa, mangiavo e poi subito uscivo in bici.
Uscivo per allenarmi. A prescindere dal tempo o dalla temperatura, ed
indipendentemente dallo studio: io dovevo fare quei km in bici. Non
c’erano alternative. Il mio amore per il ciclismo è aumentato di giorno in
giorno, e così la fame e il desiderio di
montare in sella mi accompagnano ovunque. È complesso spiegare ciò che si prova
nei confronti di una cosa di cui si è innamorati, se non dicendo
semplicemente che ne si è innamorati. Sto bene sulla bici! Il motivo per cui
sono così legato a questo sport è che ho la consapevolezza che quando sono su
quella sella non mi sentirò in nessun altro modo se non libero. Chi mi conosce
lo sa, sono una persona totalmente fuori dagli schemi e distante dalla
normalità. Una cosa divertente è che molte volte mi piace andare in bici per
ripassare quello che studio, lo consiglio. Concludo dicendo che la bici dunque
è terapeutica da un punto di vista psicologico e al contempo istruttiva e
funzionale. In questi anni di momenti duri ce ne sono stati tanti, la cosa
importante però è che è sempre stata la bici a prendermi e a risollevarmi così
da uscirne.
Ciò che è stato ben espresso da Luca stesso e che traspare dalle sue parole è l’importanza che si può attribuire ad uno sport, che non è da vedere solo come un gioco, ma come un vero e proprio impegno, come una grande voglia di mettersi costantemente alla prova, di superare i propri limiti diventando più forti, fino a realizzare i propri sogni e i propri obiettivi.
Prendendo or in considerazione il fatto che lo sport fa bene al fisico, degli studi confermano che nell’età adolescenziale si fa movimento perché si è maggiormente attenti all’aspetto fisico, ad una cura estetica abbondante, dunque chi pratica sport ha automaticamente uno stato di salute migliore. Ma dunque, il ciclismo, aiuta così tanto a livello fisico?
Mauro Biasiolo, ciclista e componente della ditta Abus di Camisano, che si occupa della costruzione di caschi per ciclisti, risponde così: “Certo che sì. È un ottimo esercizio cardio, un ottimo sfogo e anche un ottimo rimedio allo stress, molto faticoso sia di fisico che di testa, ma permette di essere in salute. Non solo. La bici mi ha aiutato nel risolvere i problemi alla schiena, perché inteviene sulla postura”.
Alcuni fisioterapisti affermano infatti che il ciclismo è uno sport a basso impatto traumatico, in quanto non si esercitano delle grandi pressioni alle articolazioni degli arti posteriori. Per questo lo si ritiene uno sport idoneo per tutte quelle persone affette da patologie alle ginocchia e alle gambe. Andare in bici per almeno mezz’ora al giorno non solo dimezza il rischio di ammalarsi rispetto a chi conduce una vita sedentaria, ma garantisce come risultato una mente più lucida e reattiva. Sembrerebbe infatti che i lavoratori che si recano al lavoro in bici si dimostrano più attenti e produttivi rispetto a chi predilige altri mezzi. Questo perché l’attività fisica aumenta l’ossigenazione celebrale e la circolazione sanguigna, attivando i circuiti neurali legati all’attenzione, al focus e all’attività creativa. In ultimo, il ciclismo è uno sport che combatte la sedentarietà e aiuta anche a contrastare anche i disturbi del sonno.
Si ringraziano e si
salutano Luca Ferronato, Mauro Biasiolo e Guglielmo Bulfoni.


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