giovedì 23 febbraio 2023

Giovani in viaggio


 

Uno, dieci o cento giorno. Viaggiare libera la mente e fa crescere!


di Caterina Zinotti

Viaggiare e possibilmente andare all’estero sono importanti esperienze che tutti raccomandano di fare, soprattutto coloro che le hanno già vissute.

Per i giovani avere l’opportunità di spostarsi dal proprio microcosmo dovrebbe essere una grande fortuna che non va sottovalutata. Poter scoprire il mondo al di fuori della città in cui si vive e in cui si trascorre gran parte delle giornate apre la mente, crea legami, migliora il rapporto con gli altri e la natura, favorisce la comunicazione, le relazioni e gli scambi culturali.

Tante persone amano viaggiare, ma non tutti sanno che fa anche bene alla salute. Lo dicono autorevoli studi scientifici e psicologici e confermano che viaggiare migliora moltissime abilità personali e velocizza processi di apprendimento complessi. Viaggiare aiuta ad evolvere, stimola il buonumore e la crescita interiore personale.

Poter conoscere nuove realtà fa capire che il mondo non gira intorno all’individuo ed è molto più grande della propria prospettiva. Fa comprendere quanto l’essere umano sia davvero minuscolo messo a confronto con l’immensità e le bellezze della natura, delle città, dei palazzi, dei borghi, dei siti archeologici, della storia stessa che costantemente  traghetta verso noi  tutta l’ evoluzione umana. Il viaggiatore attento quindi dovrebbe accettare senza timore e senza dubbio anche l’umiltà di sentirsi piccolo come un granello di sabbia.

Tuttavia viaggiare rende più forti e coraggiosi. Inevitabilmente chi è in viaggio deve scontrarsi con imprevisti e sfide da risolvere su due piedi magari senza avere la tecnologia a disposizione, costringendo chi si trova in difficoltà a trovare soluzioni e a superare le paure. Essendo esposti a nuovi ambienti, diversi stili di vita e in mancanza di comfort, si è più stimolati ad acquisire maggiore sicurezza e intraprendenza. Non solo i luoghi, i monumenti, i paesaggi caratteristici, i prodotti tipici sono unici per ogni meta, ma lo sono anche le persone originarie del posto, compagni di viaggio o turisti che si incontrano sulla via. Le persone regalano ricordi indelebili, profonde emozioni che si portano a casa, talvolta talmente significative che potrebbero essere il motivo per cui al ritorno da un viaggio non si riesce più a chiudere la zip della valigia.

Per i giovani le vacanze scolastiche sono una perfetta occasione da cogliere al volo per fare i bagagli, permette loro di arricchirsi culturalmente, responsabilizzarsi, sapersi informare e organizzarsi. Può anche risultare come un rimedio efficace contro lo stress a cui gli studenti sono soggetti in particolar modo durante il periodo intenso delle verifiche di fine trimestre.

Ma cosa significa viaggiare per gli studenti del Liceo Fogazzaro di Vicenza?

A seguito di un sondaggio svolto appositamente a ridosso delle vacanze di Natale, è emerso che la voglia di avventura, l’interesse e l’entusiasmo per intraprendere un viaggio sono per lo più al primo posto tra i sogni e i desideri dei ragazzi.  Per essi già il fatto di prendere il treno, volare in aereo, guidare in auto con gli amici fino alla meta stabilita significa divertimento, sentirsi parte del mondo, occasione per dimostrare autonomia, giornate di scoperte ed esperienze da raccontare al ritorno e da postare sui social.

Visitare città italiane ed estere oppure rilassarsi al mare, andare a sciare in montagna non fa differenza. L’importante è che lo si faccia in compagnia di amici o familiari soprattutto per ricavarne una pausa dallo studio e dagli obblighi scolastici, considerati spesso vincolanti e limitanti nel bisogno di svago e indipendenza che si respira soprattutto nelle giornate pesanti in classe.

Tuttavia, bisogna necessariamente considerare e riconoscere che non tutti gli studenti possono organizzare viaggi e vacanze a causa dei problemi economici e la possibilità di investire in questo sfuma tristemente davanti a loro. Il sondaggio riporta quindi anche reali situazioni di disparità che dovrebbero far riflettere.  Dalla raccolta dati è emerso che la percentuale degli studenti attualmente impossibilitata a non aver occasione o l’opportunità di viaggiare  riporta la speranza di poterlo fare presto, cercando di riempire il salvadanaio a forma di maialino tenuto sul ripiano in camera  e facendo qualche sacrificio, rinunciando a piccoli sfizi. Il problema principale evidenziato dai ragazzi del liceo,  è quindi quello economico.

Tutti dovrebbero avere le stesse opportunità e tutti dovrebbero poter raccontare almeno una volta nella vita  le meravigliose  avventure portate dal proprio viaggio e, se al momento, l’unico modo per visitare altri posti è fantasticare  e sognare,  non bisogna lasciarsi demoralizzare  o abbattersi. Il buon vento arriva per tutti e chissà in che direzione potrebbe soffiare … e come canta Cesare Cremonini “perché per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale!”

Nessun commento:

Posta un commento