mercoledì 22 febbraio 2023

Studiare con la musica stimola la concentrazione?

 



Ci sono molte idee a proposito, esploriamo un po’ questo argomento tanto dibattuto.

 

di Anna Sofia Tezza

 

Frank Zappa disse che “Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette”. 

Sosteneva infatti che la musica fa da sottofondo a tutte le attività degli esseri umani per renderle meno pesanti.

Molti possono ritenere  che ascoltare la musica possa essere fonte di distrazione invece anche lo studio fa parte delle attività che, secondo gran parte degli studiosi, trae beneficio dall’ascolto della musica.

Si tratta ora di definire quali processi di studio ne beneficiano di più e quali tipi di musica sono più efficaci.

Lo studio viene diviso nella fase della lettura e memorizzazione, dello svolgimento di esercizi e compiti complessi, e del ragionamento astratto.

Sembra che una musica di sottofondo sia molto utile per le prime due attività mentre è controproducente per la fase astratta.

Altra variabile è il tipo di musica che si utilizza come sottofondo.

Lo studio della dott.ssa Annette M. B. de Groot, ha appurato che la musica più adatta è indubbiamente quella classica perché l'armonia attiva il potere della mente aumentando le capacità cognitive. Un errore invece è ascoltare la playlist preferita, questo perché il cervello tende ad ascoltare le parole delle canzoni distraendosi dallo studio.

Sarebbe quindi opportuno creare una playlist per i momenti di studio ed una per il relax, distinguendo quindi i due momenti che impegnano la nostra mente in modo diverso.

Gli studiosi consigliano di creare una playlist di una durata di circa  45 minuti, in modo da dare una cadenza allo studio, finita la playlist si può fare una pausa per distogliere l’attenzione dallo studio e per ricaricarsi.

A sostegno di questa teoria c’è anche lo studio dell'Università della California nel 1993 che definisce il “the Mozart Effect”, ne avete mai sentito parlare? 

Si tratta di una controversa teoria scientifica che si basa su un esperimento condotto su un gruppo di persone che ha dimostrato l’effetto positivo della musica classica sulle capacità cognitive delle persone. 

Questo però non significa che lo studiare con la musica sia uno strumento positivo per tutti, infatti è un dato soggettivo ognuno di noi deve trovare le condizioni ambientali più consone per mettersi a proprio agio e trovare la concentrazione per dare il proprio meglio. Quindi la domanda che mi viene spontanea da porvi è: voi ascoltate la musica mentre studiate oppure no?

 

 

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