lunedì 20 febbraio 2023

He? she? …. me!

 Atteggiamenti e percezioni sull’identità di genere




di Margherita Pinto

Quante volte ci siamo sentiti inadeguati perché, pur essendo femmine, ci piacciono i motori e le macchine o vorremmo praticare ad esempio lo sport del calcio, o viceversa, pur essendo maschi, ci piacerebbe diventare ballerini di danza classica o siamo attratti dai trucchi o dalle creme di bellezza?

In realtà fin da bambini siamo stati martellati da questi discorsi: se ad una bambina piaceva giocare con i soldatini o le piaceva fare la lotta, o era molto forte e determinata, si diceva che era un maschiaccio; viceversa, se ad un bambino piaceva giocare con le pentoline o gli piaceva vestire le bamboline, o piangeva facilmente davanti a delle difficoltà, veniva etichettato come una femminuccia.

Oppure proprio in occasione della scelta della scuola superiore ci siamo sentiti dire, ad esempio, che l’istituto tecnico industriale è una scuola più indicata per i maschi, mentre viceversa il liceo delle scienze umane sia una scelta più adatta alle femmine…

In tutti questi casi caschiamo in quei “ruoli di genere” intesi come comportamenti o aspettative socialmente definiti come maschili o femminili, che spesso ci stanno stretti e non ci fanno esprimere e comportarci come veramente vorremmo.

Un romanzo che mostra quante contraddizioni e quanti pregiudizi si annidano nell’educazione delle bambine e dei bambini e come a volte sia difficile scegliere ciò che si vuole diventare veramente quando tutti pretendono di dirti invece chi sei, è il romanzo scritto da Bianca Pitzorno dal titolo “Extraterrestre alla pari”. È interessante e allo stesso tempo provocatorio lo spunto che dà questo libro che parla di un giovane extraterrestre che viene a vivere per un certo periodo come ospite alla pari in una famiglia terrestre. La particolarità di questo giovane extraterrestre è che nel pianeta da dove proviene non si manifesta il sesso dei bambini prima che compiano 20 anni. Questa differenza creerà grandi difficoltà sulla Terra, dove sembra che essere maschi o femmine determini ogni aspetto della vita, anche di quella dei più piccoli.

Perché mai è così importante per la maggioranza delle persone fare questa distinzione?

Non sarebbe più importante, piuttosto, sapere che tipo di persona si ha davanti e quali sono le sue capacità o il suo carattere, piuttosto che cercare di capire se è maschio o femmina?

Quello che è certo è che siamo ognuno diverso dall’altro, come un arcobaleno che colora il cielo con tutte le sue sfumature.

Di fatto siamo diversi e in quanto tali siamo unici: diversità e unicità sono fonte di ricchezza e aiutano ognuno di noi a crescere e ad ampliare i nostri orizzonti.

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