lunedì 27 febbraio 2023

Ossessione voti

 


Purtroppo quel numero che dovrebbe rappresentare un'indicazione sulla preparazione si trasforma in un'ossessione a volte invalidante 

di Giulia Preite

Nel sistema scolastico italiano il voto è uno strumento per classificare una prestazione o per valutare il comportamento di un alunno. Tuttavia per gli alunni stessi non sempre si limita ad indicare questo. Più spesso di quanto si creda si cade nell’errore di sentirsi definiti dalle valutazioni, spinti per lo più da risultati non eccelsi o singoli casi di insufficienze. 

“Ho preso 4, valgo 4” . È la tipica frase che si ripete incessantemente nella testa di un ragazzo anche solo dopo un singolo insuccesso. È la descrizione perfetta di come gli studenti diano così tanta importanza alla valutazione da non riuscire a separare quella che è la singola prestazione dalla loro persona.

Ma quanto importano veramente i voti?

Il voto e il risultato finale non devono diventare il fulcro dello studio.

Si ha spesso la tendenza a studiare per il voto e fissare dunque come obbiettivo il raggiungimento di un determinato risultato.  La fissazione per il risultato finale va però a diventare un punto di debolezza per la preparazione perché si fa solo il minimo necessario per superare la prova e ci si concentra solo su quello che “è utile”. Nella testa si ha solo la preoccupazione di raggiungere il traguardo tanto desiderato e non si pensa ad altro. Lo studio diventa poco piacevole e stressante e si perde di vista il vero obiettivo finale.

È necessario ricordare che il voto è un fatto influenzato da due fattori: l’interpretazione dell’insegnante e la performance. Da una parte l’insegnante è un essere umano con delle possibili preferenze riguardo la conoscenza di certi argomenti , dall’altra la performance può essere influenzata da diversi fattori quali  lo stato d’animo, il rapporto con il professore, la passione per l’argomento ecc…

Questo per dire che ci sono mille variabili che possono influire sul voto e alcune di queste non dipendono dagli studenti stessi. Un numero assegnato ad una singola prestazione non determina una persona e il suo essere. Il non ricordare una data non renderà qualcuno un nullafacente e una verifica che non soddisfa le aspettative non delinea la personalità. 

Attenzione però che il non essere ossessionati dal voto non è un sinonimo di fregarsene. Il risultato fa solo parte di un processo che ha come reale obiettivo finale l’acquisizione di una conoscenza. D’altronde nella vita non ti verrà mai chiesta la tua media scolastica, ma quello che hai imparato.

“sapere è potere” (Francesco Bacone)

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