domenica 19 marzo 2023

Il fanatismo calcistico in Italia

 



Una passione che si può ritorcere in un’ossessione

 

di Anna Milan

Da sempre il calcio è considerato in Italia lo sport più diffuso e seguito. Trattandosi di uno sport di squadra praticabile ovunque, esso favorisce la partecipazione a tutti. Nella fase di crescita viene associato ad un percorso formativo ed educativo per sviluppare la socialità, la collaborazione e lo spirito di gruppo. Il calcio è lo sport con maggior seguito da parte della popolazione maschile. Purtroppo la passione sportiva a volte può degenerare in una vera e propria ossessione, dando luogo a fenomeni di fanatismo. Molti sono i casi in cui tifosi di squadre opposte si ritrovano coinvolti in risse, in lanci di oggetti e atti di vandalismo provocando danni alle strutture e alle persone. Per diminuire questi episodi, sono state imposte nel corso degli anni continue restrizioni finalizzate alla identificazione di coloro che in precedenza ne erano responsabili. Nota è la strage dell’Heysel, avvenuta il 29 maggio 1985 durante la partita Juventus-Liverpool, in cui morirono 39 persone. 

Oggigiorno le misure di sicurezza sono tali da evitare il contatto tra tifoserie opposte all’interno dello stadio, ma resta sempre difficile gestirle al di fuori degli impianti sportivi, motivo per cui solitamente le forze dell’ordine cercano di accompagnare gli ospiti lungo percorsi segnati, bloccando le vie secondarie ai cittadini per favorire il percorso. Nonostante le misure di sicurezza abbiano limitato le problematiche di fanatismo nei campionati professionistici, resta ancora evidente il problema nei campionati giovanili.  Attraverso un sondaggio posto a una classe del liceo Fogazzaro, è emerso un gran numero di persone che hanno assistito ad episodi di questo tipo, durante le partite dei campionati giovanili di tutti livelli. 

In conclusione, il fanatismo si può combattere solo migliorando l’educazione dei giovani affinché diventino in futuro degli adulti e genitori più rispettosi e maturi che sappiano accettare gli esiti negativi delle partite delle squadre a cui assistono, senza vederne il risultato come una sconfitta personale.

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