L’impatto dell’accessibilità delle armi sulle sparatorie scolastiche
di Caterina
Zinotti
In questi tempi, le sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti d'America sono diventate un problema sempre più grave. Negli ultimi decenni, sono stati numerosi gli episodi di violenza armata soprattutto all'interno di istituti scolastici, che hanno causato la morte di studenti, insegnanti e ferendone altrettanti.
La prima
sparatoria in una scuola statunitense si verificò nel 1966, quando Charles
Whitman uccise 16 persone dalla Torre dell'Università del Texas ad Austin. In
seguito le sparatorie divennero più comuni a partire dagli anni '90 e la
frequenza degli episodi aumentò. Solo nel 2022 quasi 500 persone sono state
uccise in questo modo.
Dal 1982, negli
Stati Uniti, si sono verificate almeno 123 sparatorie di massa. Secondo il K-12
School Shooting Database, la banca dati che analizza tutte le stragi
scolastiche negli Usa, risulta che la maggior parte degli autori delle
sparatorie abbia meno di 18 anni.
Questi individui sono
infatti studenti o ex studenti degli istituti in cui avviene il drammatico
fatto. Le ragioni per cui si verificano tali sparatorie sono spesso legate a
problemi di salute mentale, bullismo, disagi familiari, isolamento sociale e
disperazione. Secondo un rapporto della Safe School Initiative, il 61% dei
tiratori ha avuto una storia documentata di estrema solitudine e abbandono e il
78% degli aggressori ha riportato tentativi di suicidio.
In quattro
sparatorie su cinque, almeno un'altra persona conosceva il piano
dell'aggressore ma non lo ha denunciato. Per combattere questa omertà le scuole
dovrebbero istituire canali riservati agli studenti affinché riferiscano i
possibili rischi e promuovere una comunicazione aperta che li incoraggi a
utilizzare questi canali.
La prevenzione
inoltre richiede un approccio olistico che includa la regolamentazione delle
armi da fuoco, l’esclusione della violenza e la tutela della salute mentale.
Alcune soluzioni proposte mirano alla promozione di un clima scolastico
positivo con la formazione del personale scolastico e il coinvolgimento dei
genitori nonché della comunità.
Inoltre, è
importante affrontare le cause di fondo della violenza armata negli Stati Uniti
che comprendono il tema della povertà, l'insicurezza economica, la
disuguaglianza sociale e la discriminazione razziale. Questi fattori contribuiscono
a creare un ambiente in cui la violenza è più probabile che si verifichi.
Gli Stati Uniti
hanno un tasso di omicidi per arma da fuoco tra i più alti al mondo, e il
dibattito sulla regolamentazione delle armi è un tema politico molto
controverso e polarizzato. Molti esperti sostengono che la facilità di accesso
sia una delle cause principali delle sparatorie nelle scuole, semplificata anche
perché il diritto alla detenzione di armi è garantito dal Secondo Emendamento
della Costituzione.
La
regolamentazione del possesso di armi è stata oggetto di una lunga e complessa
battaglia politica. Finora non è stato raggiunto alcun accordo sulle misure da
adottare perché la detenzione di armi è visto come forma mentis fondamentale per
un cittadino statunitense.
Molti sostenitori
affermano che la legalizzazione delle armi garantisca la sicurezza delle
persone e prevenga la criminalità arrivando a creare un paradosso, per cui le aziende
americane hanno ideato soluzioni come zaini scolastici antiproiettile adatti agli
studenti.
In Italia, invece,
la regolamentazione delle armi è molto restrittiva. Solo le persone che hanno
una giustificazione valida possono possedere armi da fuoco e la detenzione è
soggetta a severi controlli. Esse devono essere registrate presso le autorità
competenti. I proprietari devono possedere un idoneo livello di conoscenza e di
responsabilità nell'uso e sono concesse solo limitate scorte di munizioni. Le
norme su questo argomento sono state introdotte dopo una serie di stragi
commesse con armi da fuoco negli anni '70 e '80 diventando le più severe al
mondo sulla loro detenzione.
Come si
sentirebbero gli adolescenti italiani se vivessero in un ambiente scolastico
che si attiene alle leggi sulle armi come gli Stati Uniti d’America?
Un rapido
sondaggio svolto nel Liceo Fogazzaro di Vicenza ha ottenuto risultati non troppo
sorprendenti, in quanto il 100% dei partecipanti concorda con la legislazione
italiana in merito alla detenzione armata.
Essi desiderano sentirsi sempre sicuri nell’ambiente frequentato quotidianamente.
Più della metà ha voluto specificare che bisognerebbe modificare le leggi negli
USA per evitare che le armi siano acquistate da individui con problemi
psicologici o precedenti penali. Tuttavia, il 25% sarebbe favorevole all’applicazione
di misure meno restrittive in ambito hobbistico/sportivo, sia pur in totale
sicurezza.
In America
accedere alle armi è facile tanto quanto acquistare caramelle al supermercato.
È evidente però
che le morti causate da eccessiva assunzione di zuccheri non siano paragonabili
a quelle da colpi di proiettile.

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