venerdì 7 aprile 2023

Il mio armadio sostenibile

 Collezionismo compulsivo e gusti che cambiano ci dicono che dobbiamo trovare una soluzione sostenibile all'accumularsi di capi d'abbigliamento

        


 di Barbieri, Perin, Ponte, Stella, Tabaro (4ae)

 

Quante volte hai detto che non hai nulla da metterti? Nonostante tu abbia un armadio pieno di capi, ti ostini a credere di non averne abbastanza.

Perciò continui a comprare nuovi indumenti, tenendo quelli vecchi che non utilizzi più e occupando inutilmente spazio nel tuo guardaroba.

Questo approccio allo shopping compulsivo può essere un modo per occupare il tempo e scaricare la tensione: tendiamo a soddisfare le mancanze con l’acquisto di beni futili, consapevoli però che il beneficio è solamente momentaneo.

In vista del cambio di stagione, ti consigliamo di rivedere il contenuto del tuo armadio, togliendo quello che non metti più, ed inserendo dei capi che risultino sostenibili (tessuti riciclati e naturali, indumenti di seconda mano, materiali come bamboo ed elastina).

Se quasi ogni mattina, davanti ad una marea di vestiti, pensate di non avere niente da mettervi, è proprio giunto il momento di fare un bel decluttering dell’armadio; letteralmente dall’inglese “sgomberare”, quindi eliminare tutti gli indumenti che non utilizzi più, tenendo solo quelli necessari. Probabilmente ti chiederai come puoi liberarti di quello che non vuoi tenere; sono presenti numerose associazioni impegnate nella raccolta di capi di seconda mano, rovinati, o rivendibili; con lo scopo di dare una nuova vita a tutte quelle cose che possono essere utilizzate da chi ne ha veramente bisogno.

Queste azioni al giorno d’oggi sono di notevole importanza in quanto è sempre più impegnativo e difficile trovare delle imprese che utilizzino un processo sostenibile di produzione. Per citare un dato, ci vogliono 8000 litri di acqua per produrre un jeans, questo ci fa capire l’impatto medio ambientale dell’industria della moda.

In conclusione, ti raccomandiamo di porre attenzione alle etichette (materiali, provenienza, qualità, percentuali di plastica o materiali dannosi per la pelle) e soprattutto a fare delle scelte consapevoli e ponderate riguardo ai tuoi acquisti, sia online sia nei negozi fisici.

 

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